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AUTOSVEZZAMENTO: SE è SANO PER NOI, è SANO ANCHE PER I NOSTRI BIMBI

Creato il 14 aprile 2015 da Francesca @27settembr
AUTOSVEZZAMENTO: SE è SANO PER NOI, è SANO ANCHE PER I NOSTRI BIMBI

Navigando qua e là mi sono accorta che moltissime mamme e neo mamme hanno problemi con lo svezzamento ovvero con l'introduzione dei cibi solidi nel lattante.
Anch'io con Ludovico, il mio principe biondo, ho avuto qualche problemino iniziale poi ho scoperto l'autosvezzamento ed è andato tutto liscio come l'olio.

La pediatra mi aveva dato il suo bel vademecum con la ricetta del brodo vegetale (sai la difficoltà!) e il calendario d'inserimento dei vari alimenti.

Ogni pediatra ha il suo calendario: c'è quella che ti fa introdurre il pomodoro a 8 mesi e quella che ma-che-sei-matta? , quella che l'uovo a 10 mesi e quella che meglio dopo i 18. Insomma, pediatra che vai-calendario che trovi. E già questo basterebbe a far dubitare del metodo classico, in effetti.

Grazie a Dio la nostra dottoressa è una sostenitrice dello svezzamento a partire dal 6° mese ed io ho seguito il suo consiglio che poi è anche il consiglio spassionato dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ammetto che sono partita già scettica con lo svezzamento tradizionale, avevo già letto qualcosa sull'alimentazione complementare e mi era piaciuto molto il concetto ma, complice la stanchezza e la pigrizia, non avevo approfondito l'argomento. Pensavo, erroneamente, fosse per mamme un po' ... bohémien, ecco.

Comunque, l'inizio con il classico brodo vegetale sciapo + crema di riso è stato un disastro. Ludovico dopo il primo cucchiaino, mangiato più per curiosità che per altro, ha serrato la bocca e non c'è stato verso di fargliene mangiare ancora un pochino. Il secondo giorno ci riprovo, aggiungendo al mappazzone anche una bella dose di parmigiano per insaporire un pochetto. Niente, stessa scena del giorno precedente. Decisi quindi che non era ancora venuto il momento di introdurre cibi solidi, che forse lui non era ancora pronto, che dovevo rispettare i suoi tempi ecc... ecc...
Nel frattempo ordino una serie di libri sullo svezzamento tra i quali :

  • "io mi svezzo da solo" di Lucio Piermarini
  • "il mio bambino non mi mangia" di Carlos Gonzales
  • "W la pappa" di Paola Negri

Sono stati Lucio, Carlos e Paola a farmi ridiscutere totalmente la mia idea di svezzamento.

Ma cos'è l'alimentazione complementare a richiesta (o Autosvezzamento)?
Non è nient'altro che il metodo della nonna per svezzare i piccolini. Quando il bambino è pronto s'inizia mettendo il bimbo a tavola con i grandi e lo si lascia scegliere cosa e quanto assaggiare. Assaggiare, sì. Perché nessun bimbo mangerà i piattoni di punto in bianco. Assaggerà, manipolerà, studierà le consistenze e le temperature, si spalmerà il cibo in faccia, il sugo sui capelli, lancerà i maccheroni a terra... fa tutto parte del "gioco". E quanto assaggiare perchè uno dei punti fermi dell'autosvezzamento è che i bambini si autoregolano: sanno quanto mangiare senza ingozzarsi.

Se avete un cagnolino come noi non avrete nemmeno il pavimento lercio (unto sì, ma niente che una passata di straccio non possa risolvere facilmente) perché il vostro aspirapolvere canino farà il mestiere sporco e diventerà un ospite fisso sotto il seggiolone del piccolo.
Assaggia oggi, assaggia domani, il bambino inizierà piano piano a mangiare sempre più quantità di cibo fino a vuotare il piatto.

Quando il bimbo è pronto?
Di norma i bambini sono pronti fisicamente verso il 6° mese ma ci sono bimbi che a 5 sono pronti e altri che saranno pronti a 7. Ogni bambino è a sé e bisogna valutare caso per caso.
Ci sono una serie di segnali che ci fanno capire quando e se il bimbo è pronto. Il bambino è pronto quando tutti i seguenti punti sono veri:

  1. Sa stare seduto da solo senza sostegno: questo significa che la sua colonna vertebrale e il suo fisico sono maturi per il cibo;
  2. Ha perso totalmente il riflesso di estrusione ovvero il bambino non spinge fuori dalla bocca il cucchiaino con la lingua. Se avete dato le vitamine o i fermenti lattici col cucchiaino ad un lattante avrete visto mille volte che tendono a spingere fuori tutto con la lingua. Il riflesso di estrusione è il movimento che usano per succhiare dal seno o dal biberon;
  3. Mostra molto interesse verso il cibo degli adulti. Non basta che si limiti a seguire il vostro boccone dal piatto alla bocca ma deve manifestare proprio la volontà di assaggiare anche lui, di acchiappare quel boccone. I bimbi pronti diventano matti quando vedono che state mangiando qualcosa e lo vogliono anche loro. Non potete non capirlo, si fanno capire benissimo!
  4. Mostra di avere fame e di essere sazio. Un bimbo che ha fame o che vuole assaggiare qualcosa apre la bocca appena vede il cucchiaino, un bimbo sazio di solito serra la bocca e gira la faccia di lato.

Quando potrete tranquillamente mettere la spunta a questi punti significa che il bambino è pronto per l'introduzione dei cibi solidi.

Ma come si fa nella pratica?
Presupposto base è che il bimbo mangi esattamente quello che mangiate voi visto che comunque ha sempre sentito quei sapori attraverso il latte della mamma (e nel caso in cui prenda latte artificiale è giusto che si abitui ai sapori di casa).
In tavola ci devono essere piatti sani ed equilibrati. Non è importante che tipo di alimenti proponete ma come li proponete. Se vi state mangiando il fritto misto di calamari, o l'impepata di cozze,ecco... magari quelli evitateli come primi assaggi!
Il primo assaggio di Ludovico, tralasciando la breve parentesi del mappazzone, è stato il sugo tonno e piselli che stavo preparando per noi grandi. Un paio di cucchiaini da caffè, niente di più. Forse 8 piselli in tutto. Io d'abitudine faccio il soffritto con un cucchiaio di olio evo e 3 di acqua e sono un po' insipida in cucina quindi non mi è sembrato un dramma. E infatti è stato un successone.
Il primo assaggio di Alberto invece sono stati i fusilli al pesto con fagiolini e patate. Anche questa volta un successone.
Da quando abbiamo figli piccoli abbiamo modificato i piatti cucinati: facciamo spesso pasta con sughi vari fatti in casa o con le verdure, pappa riso, minestra di porro e patate, passato di verdure, minestre varie, risotti vari (sì, sfumo anche col vino bianco), verdure bollite o in padella, polpette, hamburger, ravioli, torte salate... Quando mangiamo cose non adatte, tipo piatti molto piccanti, sushi o piatti fritti o grassi, preparo una bella minestra ai due piccoli che gradiscono sempre! Le minestre le faccio sempre un po' spesse in modo che anche il piccolino riesca ad usare il cucchiaino. Ovviamente io sono accanto a lui e lo aiuto, rigorosamente con un cucchiaino diverso ché se gli porto via il suo s'incavola come una bestia.

Ma mangiano abbastanza?
Si chiama alimentazione complementare a richiesta proprio perché il cibo si aggiunge al latte che è, e deve essere, l'alimento principale del bambino fino all'anno di vita in conformità alle direttive dell'OMS, peraltro.
Quindi dopo gli assaggi si termina il pasto col latte, che sia materno o artificiale non conta.
Col tempo vi accorgerete che aumenteranno gli assaggi e diminuiranno le richieste di latte fino ad arrivare al punto in cui il latte non servirà proprio più.

Con cosa iniziare?
Se avete capito il concetto non dovreste farvi questa domanda. Si inizia quando il bambino è pronto e con quello che c'è in tavola posto sempre che trattasi di cose sane e non porcherie o quattro salti in padella.
L'unico consiglio che mi sento di darvi è d'iniziare con formati di pasta adatti tipo i fusilli, le penne, i maccheroni... e magari di cuocerli un minutino di più se di solito li fate al dente.
Iniziate anche con minestre poco brodose in modo che non scivolino via facilmente dal cucchiaino o che sia possibile afferrarle con le mani. Tutti i bambini che fanno autosvezzamento mangiano inizialmente con le mani. Poi col tempo cercano il cucchiaino per imitazione dei grandi. Non preoccupatevi, non resteranno maialini a vita!

Alimenti vietati? Uno solo: il miele. Sì, avete capito bene: il miele. Io sono venuta su a ciuccio pucciato nel miele ma pare che non si faccia. I pediatri tutti dicono che il miele potrebbe contenere spore di botulino, dannosissimo per il bimbo sotto l'anno d'età. I bimbi più grandi e gli adulti sono invece in grado di assorbire quelle poche spore senza conseguenze. Abbiate l'accortezza quindi di evitarlo per i primi 6 mesi.

E se si strozza?
Annoso problema di noi genitori. Se il bambino è in grado di stare seduto da solo ed ha perso il riflesso di estrusione dovrebbe aver sviluppato il riflesso faringeo ed essere in grado di mangiare anche i cibi solidi senza pericoli.
Il riflesso faringeo è il naturale meccanismo anti soffocamento che il nostro corpo mette in atto quando un pezzo di cibo va di traverso. Si tratta di una contrazione muscolare che protegge la gola evitando che un qualsiasi corpo estraneo che arriva a toccare il palato molle o la parte mucosa alla base della lingua vi penetri, rigettandolo attraverso un conato, colpi di tosse o anche vomito. (vedi autosvezzamento.it)
Tuttavia ci sono delle eccezioni ed alcuni alimenti sono più di altri a rischio soffocamento. Trattasi degli alimenti tondeggianti come i chicchi d'uva che se non spaccati rischiano di essere ingeriti interi con rischio altissimo di soffocamento. Io ho risolto spezzandoli con i denti prima di proporglieli.
La mela stessa è pericolosetta. Quando i bimbi ciucciano una fetta di mela intera capita che un pezzettone si stacchi ed, essendo la mela un frutto duretto, rischia di bloccarsi in gola. Soluzione? Io la mela gliela do a fettine sottili sottili oppure grattugiata. Oppure sostituisco con la pera che è più scivolosa.
Importantissimo però è che ogni genitore, che faccia autosvezzamento o svezzamento tradizionale, conosca le manovre base di disostruzione pediatrica. Se vedete che il bimbo fatica a respirare o diventa cianotico bisogna immediatamente intervenire quindi, davvero, studiatevele.
In fondo al post metto un video che mostra come fare e i link ai siti dedicati.

E le allergie?
Molti sostengono che introdurre i cibi potenzialmente allergizzanti troppo presto rischia di far sviluppare l'allergia stessa.
Nel suo libro, il dottor Piermarini dedica molta attenzione a questo fatto. In realtà, dice, introdurre precocemente alimenti potenzialmente allergizzanti ridurrebbe la possibilità di sviluppare allergie gravi in futuro. Di fatto, chi è allergico - poniamo - all'uovo lo sarà a 6 mesi come a 1 anno. È scritto nel dna, non ci si scappa. Semplicemente lo si scopre prima e si può correre ai ripari subito.
Certo, una reazione allergica a 6 mesi è più violenta rispetto ad una a 12 mesi ma non è certo procrastinando l'inserimento dei cibi che lo si evita.
Il principio dell'autosvezzamento di dare assaggi di cibi, quindi poche quantità, scongiurerebbe una reazione allergica molto grave, cosa che invece accade se si danno porzioni regolari di cibo.
Inoltre l'inserimento di porzioni sempre maggiori di un alimento, aiuterebbe il corpo a tollerarlo un pochino meglio nel tempo.
Io, per esempio, da neonata ero completamente intollerante al lattosio. Mia madre era disperata perché nessuno capiva come mai piangessi continuamente ed avessi tanta aria in pancia. Finché un pediatra illuminato non ipotizzo l'intolleranza grave al lattosio. Nel togliermi il latte e tutti i derivati sono rinata. Mia mamma dice che ha pianto di gioia. Tuttavia, essendo il latte e derivati un alimento base di molte preparazioni, biscotti, sughi... dopo un primo periodo depurativo, il pediatra consigliò a mia madre di reintrodurre gradualmente il lattosio sotto forma di yogurt naturale. Cominció con la punta di un cucchiaino al giorno, aumentando molto lentamente, fino ad arrivare ad un cucchiaino pieno e poi ad un vasetto intero. A tutt'oggi io sono intollerante al latte vaccino ma non ho problemi coi derivati o con le preparazioni a base di latte. Il che è sicuramente un gran bel vantaggio.
Anche su questo punto v'invito a consultare il sito autosvezzamento.it e il forum sul quale spesso interviene personalmente il Dott. Piermarini.

Direi che c'è più o meno tutto. Se v'interessa l'argomento magari farò un post sul baby food che io odio... fatemi sapere.

Se vi ho incuriosito e volete approfondire l'argomento Alimentazione Complementare non posso che consigliarvi di leggere i seguenti libri e siti internet:

Qui di seguito un video che mostra le manovre di disostruzione pediatrica


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