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Avanti donne, ma non troppo

Creato il 26 settembre 2013 da Diletti Riletti @DilettieRiletti

 

Da parecchio oramai twitter, nella mia vita come credo in quella di molti altri, funge da ansa, è lì che reperisco gli abbozzi delle notizie su ciò che accade e, a ben guardare, sembra essere la forma prima ed embrionale del giornalismo partecipativo di cui tanto si discute negli ultimi anni. In un abito certo più elementare e grezzo. L’hashtag è il segnale che qualcosa si muove e, negli ultimi tempi, #Boldrini è uno dei più ricorrenti. Esulando da ogni commento sulla posizione politica, sulla sua presunta o meno imparzialità etc etc, della giovane presidente della Camera, ieri a mio parere abbiamo assistito a una vera débâcle. Avanti donne, ma non troppo.

Al convegno “Donne e media” al senato Laura Boldrini, affermando che sarebbe ora di dare un taglio agli stereotipi che nelle pubblicità vedono la mamma come colei che è deputata a servire a tavola, e spingendosi oltre, si chiede in quale altro Paese sarebbe tollerato un così largo uso del corpo femminile per reclamizzare prodotti che col corpo poco hanno a che fare. E onestamente in queste parole non ci trovo proprio niente di rivoluzionario. Magari fosse così. Squillino le trombe: il popolo di twitter è insorto, e non solo quello. Navigando in rete la prima cosa che lascia perplessi è che la si additi come una femminista, utilizzando tale termine in senso spregiativo. La questione è risalente: arpie, zitelle, brutte, racchie, invidiose, frigide. Queste sono le femministe, e da qui l’uso offensivo del termine. Ma non basta, tutti a chiedersi se la Presidente abbia mai fatto qualcosa nella vita, se si sia mai tolta i guanti di pizzo, ma no, lei è una della casta, tutti a inveire e insultare: zitto chi conosce il gioco. Dimentichi forse dell’impegno di Laura con l’Onu e l’UNHCR. E prima che lo dica qualcuno io non ho nessuna simpatia per questo governo dall’ossimorica composizione. Ma tant’è, come rinunciare alla zuppa di latte servita da mamma? E che Scanzi debba intervenire a prescindere uno se lo aspetta: se uno degli esponenti del Pd dovesse fare un rutto a mensa senza dubbio direbbe che è stato fatto per creare un rumore fastidioso tanto da distrarre il Paese, ci sta.

post di Andrea Scanzi.

Che Casapound dica la sua con una copertina di pessimo gusto pure, mi sarei davvero sentita persa se questi gentiluomini non avessero agito così. Abbiamo pur bisogno di certezze

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Ma che insorgessero stuoli di donne questo no, questo è troppo. Che vogliate servire colazioni, pranzi o cene, che lo facciate con amore e devozione e ci teniate tanto da sbandierarlo in pubblico mi pare un’excusatio non petita. Che ogni donna sia libera se lo desidera di fare la casalinga o di lavorare e voler accudire comunque prole e compagno mi pare il minimo, suvvia. Ma davvero vi sentite così in colpa per il corso che ha preso la vostra esistenza da voler attaccare una donna che parla di stereotipi? Ma quante volte ho sentito dire da chiunque che il modello “Mulino bianco” è fasullo come due euro di carta? Ma mica puoi lasciarti sfuggire un hashtag così goloso? E solo allora ti viene da chiederti se in questo cammino verso i pari diritti gli ostacoli siano solo “altro” e non anche invece alcune donne troppo occupate a giustificare se stesse per comprendere un semplice messaggio: che un paio di tette al vento per pubblicizzare mattonelle è umiliante, che negli spot televisivi tutti siano immobili e lei e solo lei e sempre lei, la madre, serva questi menhir già perfettamente truccata e vestita con tanto di tavola imbandita che manco a Natale è fuorviante. Se poi a casa vostra la colazione è così ma a noi che diamine importa?

Uomini che odiano le donne, alla Stieg Larsson? Donne che odiano le donne, o che comunque non hanno proprio tutta questa simpatia. Ma vi siete accorte signore che serpeggiano da anni proposte di riforma sulla legge 194? Ricordate che questa  legge è la stessa che da adolescenti vi ha permesso di abortire e sposarvi poi in un bell’abito bianco? Che gli ospedali pubblici straripano di obiettori di coscienza? Che le dimissioni in bianco esistono e le firmiamo solo noi? Che chi parla di femminicidio viene tacciato di non conoscere la matematica?

Decido sull’orlo della disperazione di non seguire più la vicenda, tanto è avvilente il risultato, e cerco in rete notizie su libri ed editoria, come sempre. Mi imbatto in un articolo, questo:  http://www.inquisitr.com/965116/real-housewife-melissa-gorga-writes-book-endorses-rape-and-subjugation/

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Vi faccio un riassunto. Melissa Gorga, star del reality show “Real housewife” ha scritto un libro, Amore stile italiano, nel quale, in parole povere, esorta le donne a sottomettersi e invita gli uomini a non fermarsi davanti ad un “no”. Ogni donna vuole essere presa e stuprata dal proprio compagno. Non è la prima a scrivere cose di questo genere, ma la concomitanza temporale mi ha fatta rabbrividire.

Alla domanda Se non ora quando la risposta sembra essere per forza non oggi, e questo è desolante. Troppo desolante.


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