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Avere 20 anni, oggi

Creato il 15 luglio 2011 da Strippi
Avere 20 anni, oggi
Quando ero piccolino, poco più di un adolescente, guardavo gli "uomini" di 24-25 anni e li vedevo estremamente lontani.
Loro mi sembravano così adulti, avevano tutto, erano sposati avevano un lavoro, una casa, si erano sistemati insomma.
Poi il tempo è passato, ed è toccato a me diventare l'adulto ma qualcosa non mi torna, c'è qualcosa di diverso da come l'avevo immaginato, qualcosa non quadra.
Non mi posso sposare, badate bene ho detto che non posso non che non voglio, ho un lavorio precario con uno stipendio da cani con cui non potrei affittare nemmeno un box, ma anche se avessi un salario decente, dovrei chiedere un mutuo ad una banca con tassi d'interesse che sarebbero immorali persino per uno strozzino, con la consapevolezza di dedicare i miei prossimi 20 anni ad arricchire un istituto di credito.
Il lavoro? Ci prendono per i fondelli sin dalle superiori, ci raccontano che senza un istruzione non si va da nessuna parte, che il pezzo di carta ti serve per fare carriera; tu da bravo ti laurei, non trovi uno straccio di lavoro qualificato neanche a cercare una suora in un bordello e finisci a fare lo stesso identico lavoro che avresti fatto se avessi mollato la scuola a 16 anni, con il bullo semianalfabeta come tuo nuovo capo.
Cosa diavolo è successo?
Dove sono finiti i progetti di quando eravamo ragazzi, gli ottomila sogni che frullavano nella testa come schegge impazzite dopo un esplosione?
Annaspiamo in una vita che continuiamo a non comprendere, seppelliti sotto la consapevolezza che stiamo invecchiando più velocemente di quanto vorremmo e che il tempo a nostra disposizione per lanciarci in qualche progetto avventuroso si assottiglia ogni minuto che passa.
Siamo sub con una riserva d'aria ormai agli sgoccioli, combattuti tra tornare in superficie e arrenderci o rischiare il tutto per tutto e immergerci fino alla fine, alla ricerca dell'ambito tesoro.
Iniziamo a rimpiangere le scelte che non abbiamo fatto, le strade che non abbiamo intrapreso, la paura si fa largo tra di noi, paura di aver sbagliato tutto, di aver commesso un terribile errore e di non poter più tornare indietro.Terrore che distrugge ciò che è rimasto di quell'adolescente pieno di possibilità, lasciandoci nudi, incapaci di reagire, di riprendere il controllo di ciò che ci succede.
E così senza nemmeno accorgercene cediamo il passo, accettiamo la nostra condizioni di precari della vita, ci rassegniamo a vedere le nostre aspirazioni procastinarsi fino ad un tempo lontano, con un brivido freddo che ci ricorda che potremmo non raggiungerle mai.
Non so se ci sia una soluzione, Io la sto ancora cercando

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