Magazine Maternità
È successo che...
Martedì scorso ho riportato Simo al nido dopo due settimane a casa. Vi ricordate il Cavaliere Nero no? Beh aveva la bronchite perciò altra settimana di clausura. E vabbé basta che sta bene.Succede che scettica lo rimando al nido perché la maestra mi assicura che l'ondata malefica dello scagotto è passata e io mi fido e lo ricongiungo coi suoi simili. Ma il destino avverso me lo ha rimandato indietro con una carica virulenta che ha investito tutto e tutti nel suo raggio di azione.È andata così...Simone da venerdì con vomito, diarrea e febbre. Il vomito passa nelle 24 ore, la febbre poco dopo, ma la diarrea persiste regalando scenari distruttivi, come dopo un attacco chimico.Io da venerdì ricevo la visita del ciclo che mi mette prona. Giù di tachipirina che non posso fermarmi e via. Sabato proseguo l'agonia, ma non mi spezzo. La notte accade l'irreparabile. Inizio a vomitarmi pure l'anima, che quando hai finito il cibo nello stomaco quello ti rimane: l'anima insieme ai succhi gastrici. E non lo dico così per dire, ti pare proprio che parti di te scivolino via nella tazza del water insieme ai liquidi aspri, amari e brucianti. Mi pareva di morire. Sola con la faccia nel cesso, che Lui era più nel mondo dei sogni che nella realta, preda delle convulsioni, che mi ripetevo: - Ecco ci siamo, è così che tutto finirà. Mi troveranno domattina liquefatta -Deliri di una mente malata.Supero la notte a botte di Nux vomica, Lycopodium e Aconitum - e la mia fedele compagna Tachi - e domenica la passo in uno stato di morte apparente. Mentre Lui di là si occupa di Simone che ogni tre per due piange perché oltre a stare male, non ha neanche la sua mamma. E io che non riesco a muovere un muscolo e vorrei solo la mia di mamma. E invece siamo soli che i suoceri sono in Umbria fino a martedi. - Cazzo dici martedì? No no torna mamma prendi il treno, inventati qualcosa ma qui soli non ce la facciamo. - Così la sera lui prepara Simon per andare a prendere la mamma alla stazione e lui gli fa uno di quei regali che resteranno nella storia. Ne molla una talmente fetida e acquosa che manco il pannolo riesce a contenere l'esplosione. I liquami inondano tutto il corpicino dell'Untore rendendolo a tutti gli effetti un'arma batteriologica. Sento prima un mesto 'No'. Poi silenzio. - Nina l'ha fatta -- Quanta? - - Tanta -E lì capisco che non c'è malore che tenga, in certe circostanze è sempre la mamma che deve intervenire. Che i lavori sporchi toccano a lei. Che un uomo, messo di fronte al fatto compiuto, lasciato solo con una saccocciata di merda, con dentro un bambino, non sa proprio da dove partire.Vado di là, accompagnata dalle mie visioni (che nel frattempo pure il febbrone), con Jim Morrison che mi tiene la mano, insieme a Jimi Hendrix, per incoraggiarmi, che se ci riuscivano loro a suonare e ricordare le canzoni da strafatti, te pare che non ce la posso fa pure io a ripulire l'inferno di cacca in terra?Trovo il nano fetido nella vasca con le brache calate, culetto zozzo all'aria e body sbottonato a penzoloni. Il dilemma da risolvere era il seguente: come togliere un body tutto sporco di cacca senza sporcare anche la testa del bimbo? Mamma malata batte papà sano 10 a 0. Sempre.Li ho capito che, in quanto donne, abbiamo delle skills nel problem solving che gli uomini si sognano. Ingegnere pensa ai tuoi tubi, è arrivato Wolf che ti risolve il problema. In un attimo ho arrotolato il body sfilandolo senza che nessun residuo tossico sfiorasse l'immacolata testolina (che giusto quella era rimasta immacolata), tolto pantaloni e calzini, nel tempo che lui ha impiegato a prendere il pannolino pulito. Sono andata tipo automa, che anche (e soprattutto) questo è essere mamma. L'attimo prima moribonda, l'attimo dopo operativa, lucida, scattante. Poi dopo di nuovo moribonda.E poi sono andati a prendere la nonna, che io solo al letto potevo stare.E oggi per fortuna che c'è la suocera, visto che io sono in fase di ripresa e Lui è dovuto tornare dal lavoro perché sta male.
È dalle 11:00 di questa mattina che ha fatto il bozzolo umano e ogni tanto lo tocco per vedere se è vivo ancora. Praticamente nel letto ho una larva. E Simo di là che tra un'esplosione atomica e un pianto regala meravigliosi e indimenticabili momenti alla sua nonna. E comunque spesso mi tocca intervenire, che il tempo a mia disposizione è già finito, star male per le mamme è un lusso no? In più è mia suocera, non mia madre quindi certe libertà non riesco a concedermele e allora mi scattano pure le remore e i sensi di colpa perché le sto lasciando tutto l'onere. Speriamo non si ammali pure lei, altrimenti chiamo il 118. Pago le tasse e mo me venite a aiutá.
Saluti dal fronte. O dal lazzaretto.
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