La Food and Drug Administration ha dato il via a un trial clinico presso il Sutter Neuroscience Institute di Sacramento, California, che ha lo scopo di testare una terapia per l’autismo basata sull’impiego di cellule staminali del cordone ombelicale.
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Il dottor Michael Chez, direttore del reparto di neurologia pediatrica ha dichiarato che lui e i suoi colleghi stanno lavorando a questo studio da più di un anno e che nutrono buone speranze di riuscita. “I casi che tratteremo sono quelli di pazienti autistici che non hanno sviluppato la malattia a causa di una ereditarietà genetica, cioè quei casi in cui si presume che qualcosa sia andato storto nella formazione del cervello e abbia causato lo sviluppo dell’autismo”. In altre parole, i pazienti che saranno arruolati per il trial clinico non dovranno avere marker genetici per questa patologia, questo significa che lo sviluppo della malattia è stato causato da altri fattori, come infezioni o altri fattori esterni.
Il dottor Chez ha iniziato a studiare la possibilità di trattare i pazienti autistici con cellule staminali del cordone ombelicale dopo avere osservato i buoni risultati ottenuti attraverso l’impiego di queste cellule nel trattamento della paralisi cerebrale su un bambino. “Vogliamo verificare se l’infusione di cellule staminali cordonali può avere effetti benefici e reindirizzare le cellule del sistema nervoso in modo che si riprogrammino”.
Il trial clinico coinvolgerà 30 bambini che si sottoporranno a trapianto autologo di cellule staminali del cordone ombelicale (saranno cioè infuse cellule staminali prelevate dal loro stesso cordone ombelicale al momento della nascita e poi conservate). In realtà, soltanto la metà verrà trattata con cellule staminali, mentre la restante parte sarà trattata con placebo in modo da avere un gruppo di controllo. Dopo sei mesi di osservazione i due gruppi si scambieranno.
La notizia è stata ripresa dall’emittente americana Fox News che ha intervistato il professor Chez. L’intervista è disponibile in questo video.