Avvisi ai naviganti

Creato il 08 febbraio 2014 da Ninja

Salve a tutti,

Oggi parliamo di qualcosa di sottilmente ridicolo che risulterà familiare a chiunque viva qui in America del Nord venendo dall’Europa. Ci tengo a sottolineare il “sottilmente” perché è un aspetto che spesso non si nota, ma quando ci si sofferma per un solo momento sull’assurdità della questione, non si può fare altro che ridere.

Condivido con voi questa assurdità semplicemente raccontandovi come mi è venuto in mente di scrivere questo articolo. Tutto sarà più chiaro molto presto.

Ieri mattina nonostante un brutto raffreddore decido di andare comunque in ufficio. Attraverso quindi la strada, entro nella stazione del metro e, assai seccato, resto imbottigliato in mezzo a una mandria di guardie giurate che stanno trasportando delle scatole probabilmente piene di documenti. Se fossero dei valori non li porterebbero in giro così. Bloccato sulla scala mobile come sono, non posso fare altro che notare i dettagli di questi contenitori.

Sono grigi, hanno un coperchio in cima sigillato su due lati, sono legate con una corda elastica al carrello portapacchi della guardia giurata, esibiscono su un lato le avvertenze. Nulla di strano, potremmo pensare. Ma… aspetta un momento… le avvertenze? Ma di che avvertenze c’è bisogno su una scatola di plastica?

Magari il contenuto è tossico, esplosivo o altrimenti pericoloso? No. Forse mi sono sbagliato ed è una etichetta che riguarda il destinatario? Macché.  Potrebbe essere l’etichetta di servizio della compagnia che si occupa della sicurezza? Neanche.

Ebbene, si tratta di avvertenze contro l’utilizzo improprio della scatola. “Attenzione, non costituisce un gradino. Non esercitare peso non distribuito sulla scatola. Attenzione, non può essere usato come mezzo di natazione.”

Benvenuti nel magico mondo degli avvisi assolutamente strampalati pressofusi sugli oggetti qui in America. Spesso agli amici canadesi sento dire che sono avvertenze per proteggere gli americani dalla propria stupidità, ma credo che una teoria più realistica sia quella secondo la quale gli americani hanno la denuncia per danni facile perciò le compagnie che producono oggetti preferiscono ripararsi scrivendo enormi avvertenze, anche le più balzane. Se ci fosse un’alluvione voi svuotereste un porta documenti per usarlo come barca?

L’avvertenza in assoluto più semplice da vedere è quella sui bicchieri di carta usati per il caffè: “Attenzione, potrebbe contenere bevande calde.”. Geniale! Il sistema dei bicchieri per il caffè tra l’altro è un esempio di standardizzazione ingegneristica di cui solo Starbucks potrebbe essere capace. Il Bicchiere per antonomasia è di due tipi: trasparente e non trasparente. Se è trasparente, non conterrà mai e poi mai bevande calde (è infatti privo dell’avviso!). Se non è trasparente, potrebbe contenere bevande calde ed è quindi dotato dell’apposita dicitura.

A questi possiamo aggiungere altri avvisi bizzarri su oggetti di uso quotidiano, come ad esempio:

“Non è un medicinale” – Scritto sulla versione locale della pastiglia per il mal di gola Benagol

“Non previene la gravidanza” – Scritto su praticamente qualsiasi profilattico

“Spingere per aprire” – Scritto su qualsiasi porta monodirezionale

“Questa confezione contiene abbastanza medicine da danneggiare seriamente un bambino” – Scritto su tutte le confezioni di medicinali. L’avvertenza “tenere lontano dai bambini” spesso manca.

Non so se si nota, ma in generale la tipologia di questi avvisi è sempre del tipo “non è <q.c.>”. Il fatto che siano scritti così avvalora la mia ipotesi dell’americano dalla denuncia facile. Se fossero infatti avvisi scritti “contro la stupidità”, ammettendo pure per assurdo che una cosa del genere sia legale o ci sia qualcuno pagato per inventarsi qualcosa del genere, non dovrebbero richiedere una inferenza per essere tradotti. Se leggi infatti “non è un gradino”, devi pensare al fatto che può essere usato per salirci sopra. Se l’avviso fosse stato scritto semplicemente per evitare incidenti, probabilmente ci sarebbe inciso sopra qualcosa di più sensato come “non camminarci sopra”.

Al contrario, c’è scritto proprio “questo oggetto non è una certa cosa”. Nell’ordinamento giuridico americano esiste una interessante “deformazione” di un concetto che abbiamo anche noi in Italia, l’alia pro alio. Per spiegare in termini semplicissimi, un contratto di vendita affetto da questo vizio “rifila” al compratore un oggetto al posto di un altro. Traducendo dal Latino quindi, si tratta proprio di una cosa al posto di un’altra cosa. Negli Stati Uniti questo ragionamento lo si porta all’estremo. Se un oggetto può essere usato per molteplici utilizzi (“purpose”), a meno che non ci sia un avviso che scarica la responsabilità del venditore verso quegli utilizzi “addizionali”, il compratore è legittimato a utilizzare il bene acquistato in qualsiasi modo. Ne consegue quindi che se qualcuno si fa male utilizzando un oggetto in maniera poco usuale, quest’ultimo può denunciare il venditore poiché gli ha venduto una scatola di plastica su cui non c’era scritto il divieto di usarla come gradino!

Ecco quindi che possiamo spiegare facilmente tutte quelle strane garanzie americane che pressoché universalmente recitano: “Questo oggetto non ha alcuna garanzia implicita o esplicita per un particolare utilizzo”. Questa misteriosa frase non è altro che il modo comune di evitare eventuali denunce per danni.

Che dire, solo Obelix può commentare correttamente la situazione: S.P.Q.A.. Sono Pazzi Questi Americani!



Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Dalla cacca può nascere un fiore, da una crisi, un'atleta.

    E' giunto il momento di fare un annuncio pubblico, perché non posso più procrastinare ne' tenere segreta una decisione che posso definire per me epica... Leggere il seguito

    Il 16 giugno 2015 da   Moky
    ITALIANI NEL MONDO
  • Vagabonda del Dharma

    I miei genitori, preda dell'euforia post '68, hanno deciso di non battezzarmi e di crescermi a pane e strozzapreti. A due anni mia nonna mi ha portato l'acqua d... Leggere il seguito

    Il 11 giugno 2015 da   Giupy
    DIARIO PERSONALE, ITALIANI NEL MONDO, TALENTI
  • Fan che incontri, Emoji che trovi

    Non per fare la nerd, ma questo post ha avuto serie ripercussioni sulla mia sanità mentale. Così, in uno dei miei consueti attacchi di "Chissà Cosa", mi sono... Leggere il seguito

    Il 11 giugno 2015 da   Ilariadot
    ITALIANI NEL MONDO, VIAGGI
  • Chicago

    Ehy ragazzi! Eccomi qui, appena tornata da Chicago! Vi ho trascorso 3 giorni ed è stato fantastico! Al momento detiene il titolo come mia città preferita negli... Leggere il seguito

    Il 09 giugno 2015 da   Chalkandcheese
    DIARIO PERSONALE, ITALIANI NEL MONDO
  • E se Jovanotti avesse ragione?

    Probabilmente mi farò dei nemici, ma tanto ne ho già parecchi e ho le spalle grosse. Probabilmente qualcuno mi urlerà di nuovo “fascista” senza sapere chi ha... Leggere il seguito

    Il 04 giugno 2015 da   Denise D'Angelilli
    DIARIO PERSONALE, ITALIANI NEL MONDO
  • La Cina vuole l’Amazzonia: costruirà la ferrovia che taglierà in due la foresta

    È arrivato perfino il primo ministro, Li Keqiang –la visita è di qualche giorno fa-, per assicurare alle aziende cinesi la costruzione della ferrovia che,... Leggere il seguito

    Il 01 giugno 2015 da   Eldorado
    ATTUALITÀ, ITALIANI NEL MONDO, SOCIETÀ