Marvel NOW!
C'é una frase di Axel Alonso, estratta da Axel-In-Charge, la sua consueta intervista settimanale al sito Comic Books Resources (intervista che troverete integralmente QUI), che mi ha molto divertito (e per certi versi, che mi fa ben sperare).
"E ci sono un paio di cose che voglio sottolineare: Marvel NOW! parte dai creatori, dunque non aspettatevi avvicendamenti tra gli scrittori già intorno al quarto o al quinto numero, o che metà dei titoli siano cancellati per essere rimpiazzati da nuovi numeri 1. Non non stiamo lanciando della $#!# contro il muro, vedendo cosa cade e poi rimpiazzandolo con altra $#!#. [Risate] Stiamo costruendo delle serie che ci aspettiamo che durino. I rivenditori che ce li ordineranno, e gli appassionati che li leggeranno, compreranno delle nuove serie regolare, non delle miniserie. Inoltre, Marvel NOW! si svilupperà nel corso di quattro mesi, non in uno solo. Ogni settimana, offriremo almeno un nuovo punto di ingresso nell'universo Marvel per lettori - vecchi, che hanno abbandonato e nuovi. Una lenta distribuzione che dimostra rispetto per gli appassionati e per il loro portafoglio. "
Come dicevo, una frase che mi ha divertito perché adoro quando Marvel e DC si fanno la guerra a colpi di battute ironiche e frecciatine... sintomo che le mosse della concorrenza fanno male e provocano contromosse (forse) adeguate (in fin dei conti, siamo proprio certi che se la DC Comics non avesse tentato la mossa disperata del Relaunch la Marvel avrebbe provveduto a mettere in cantiere Marvel NOW!?. Gli ultimi anni alla Casa delle Idee erano già contraddistinti da un relaunch silenzioso, caratterizzato dal rilancio periodico e a rotazione di tutte le serie).
Il motivo che, invece, mi fa ben sperare è che almeno nelle intenzioni Marvel NOW! sembra un progetto strutturato per far emergere il lato più autoriale (per quanto possibile in un contesto industriale come quello odierno) del medium fumettistico, e questo a differenza invece di quanto accaduto alla DC Comics che ha strutturato il suo relauch più in base alle esigenze commerciali e di marketing che alla qualità degli autori (molti dei quali, tra quelli coinvolti, graziati solo dal fatto di essere ancora nell'agenda di Bob Harras, evidentemente non più aggiornata dagli anni '90).
E' chiaro che, se queste premesse non dovessero essere mantenute, queste parole saranno rinfacciate ad Axel Alonso per molto tempo. Quasi pronte per essere utilizzate come sberleffo, ma per amore del (buon) fumetto, spero che ciò non accada.
Uncanny Avengers #1
copertina di John Casaday
per il nuovo blockbuster di Rick Remender
e dello stesso Casaday