Azioni svalutate senza ricevere alcuna comunicazione in merito, risparmi di una vita andati in fumo, capitali investiti in obbligazioni o azioni che ora non si possono più rivendere perché hanno perso liquidità. Sono centinaia in Veneto, migliaia n Italia, i soci di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca che, credendo nella mission delle banche popolari, avevano investito parte del patrimonio nelle azioni di questi istituti. Due banche che hanno deciso, quasi contemporaneamente, di svalutare i propri titoli del 23% portandoli a 30,5 euro per Veneto Banca (erano a 39,5) e a 48 euro per la Popolare di Vicenza (da 62,5).
I loro bilanci in rosso (nel 2014, dopo gli esami della Bce, la Banca Popolare di Vicenza ha chiuso con una perdita di 758 milioni, mentre Veneto Banca è arrivata 970 milioni) sono lì a dimostrare come in questi anni qualcosa non sia andata per il verso giusto.
Per questo Federcontribuenti è in procinto di depositare un esposto alla Procura della Repubblica per i reati di estorsione e truffa a danno dei correntisti. "I risparmiatori son stati costretti dal personale degli istituti a sottoscrivere le azioni delle banche con prezzi di quotazione delle azioni molto più elevati del reale valore, come ricatto per poter ottenere finanziamenti, fidi, mutui e quant'altro - dichiara l'avvocato Marco Alberto Zanetti, direttore generale di Federcontribuenti - Crediamo che possa sussistere il reato di estorsione perché la banca, minacciando un danno ingiusto al correntista, ossia la mancata possibilità di aver accesso al credito, gli ha di fatto imposto di diventare azionista dell'istituto".
Ma non è tutto. Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza ad oggi sono "società cooperative per azioni" e, in base alla recente normativa approvata dal Parlamento, dovranno trasformarsi a breve in "società per azioni" vere e proprie. Questo comporterà l'immissione nel mercato delle azioni sottoscritte dai risparmiatori, perciò gli azionisti potrebbero subire ulteriori perdite con possibili minusvalenze che potrebbero anche andare ad intaccare il capitale inizialmente investito. "Le banche sono come il governo - conclude Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti - i profitti li privatizzano e le perdite le socializzano, mettendole sulle spalle dei contribuenti risparmiatori". Se la stessa cosa è successa ad altri cittadini in altre parti di Italia è possibile inviare segnalazione alla Federcontribuenti.