Si è chiuso con una vittoria e due sconfitte il Torneo dell’Acropolis, classico appuntamento estivo ad Atene che fa da prova generale per le squadre che si apprestano a scendere in campo in grandi eventi come Mondiali o Europei. Già, Eurobasket 2013 in Slovenia, si profilava come una sfida davvero allettante per i nostri: il percorso netto alle qualificazioni di 12 mesi fa, l’aggiunta di Diener, Belinelli e Bargnani nel roster, e la definitiva maturazione di Datome, Gentile e Hackett, rendevano la squadra azzurra una delle favorite per la lotte alle medaglie, tenendo anche conto delle tante defezioni della star NBA nelle altre nazionali. Purtroppo però la sfortuna si è accanita contro la selezione italiana che ha perso prima Danilo Gallinari, trascinatore la scorsa estate, poi Daniel Hackett, MVP dei playoff di Serie A, Andrea Bargnani, il più talentuoso, ed infine Stefano Mancinelli, sempre prezioso per la sua ecletticità.
La risonanza magnetica effettuata sul Mancio ha evidenziato la presenza di una distrazione muscolare di secondo grado del gemello mediale della gamba destra per l’incidente patito nella gara contro la Lituania nella prima giornata dell’Akropolis Eurobank di Atene. Il neo giocatore di Torino, che sulle spalline veste i gradi di capitano, resterà comunque aggregato al gruppo per infondere la sua leadership. Purtroppo non è finita qui: se Gigi Datome ha recuperato dall’infortunio alla caviglia, è toccato a Travis Diener lasciare prematuramente il parquet nella sfida contro la Grecia. La stella di Sassari ha giocato appena un quarto prima di fermarsi per un affaticamento muscolare.
Gli Azzurri ora sono rientrati a Trieste, dove andranno a concludere una preparazione iniziata il 24 luglio con tanto entusiasmo e prospettive esaltanti. Per dirla con le parole di Simone Pianigiani, in poco più di un mese tutto è stato “stravolto e ristravolto“; l’Italia ha perso per strada parecchio del suo potenziale, ed in questo momento è un gruppo con soluzioni tattiche ancora in divenire. Il talento e la fisicità di Gallinari e Bargnani e Hackett non si comprano al mercato, ed ora l’attacco sarà tutto sulle spalle di Gigi Datome, Alessandro Gentile, Pietro Aradori e Marco Belinelli: una batteria di esterni con pochi eguali per capacità realizzative.
Siamo piccoli, leggeri e inesperti a livello internazionale, ma il 4 settembre si comincia: di fronte ci sarà la Russia, non più quella di Kirilenko e coach Blatt, ma comunque una super potenza europea contro cui non sarà facile spuntarla. C’è solo una cosa da dire: forza Azzurri!