«Vi siete mai chiesti perché al vostro papà piace tanto la birra? Prima di addormentarvi, la notte, vi siete mai domandati perché babbo qualche volta si comporta in modo un po’… “strano” dopo aver trascorso la serata a bere tale bevanda? Forse vi siete anche domandati da dove viene, la birra, perché siete quasi sicura che non sono le mucche a produrla. Bene, Gracie Perkel queste domande se le faceva». E nel farsele la piccola protagonista ci conduce in un viaggio magico firmato dall’irresistibile Tom Robbins che torna in Italia con il suo «B» Come Birra. Un libro per l’infanzia da far leggere agli adulti. Un libro per adulti da far leggere ai bambini.(Baldini Castoldi Dalai).
La nostra favola comincia a Seattle, la città famosa per il suo dizzle (quella pioggerellina incessante, sottile e leggera) dove la piccola Gracie vive con la mamma, il papà e le visite di Moe, lo zio filosofo che a una sua richiesta di assaggiare la bevanda del papà risponde porgendo la sua lattina e spiegando il primo grande equivoco nella storia dell’amata bionda: gli Egiziani furono i primi a inventarla.
Con questo gesto apparentemente innocuo (?) si apre il mondo amaro e gassato di Budweiser, Guinness, Sapporo e mille altre marche che accompagnano, allietano e abbrutiscono il genere umano. Un mondo fatto di interessanti scoperte, nozioni storiche, leggende, modi di dire che l’appassionato zio sciorina senza posa, guardando gli occhi della nipotina di cinque (quasi sei) anni con fervore magico e imbonitore.
La conoscenza poi è fatta per restare chiusa dentro di sé oppure per essere mostrata e a quell’età Gracie si sente di appartenere più a questa seconda filosofia di pensiero ed ecco che comincia a parlare di birra un po’ dappertutto, a chiedere in continuazione fino ad arrivare a fare delle piccole “lezioni” durante l’ora di catechismo. Si può soltanto immaginare il putiferio scatenato da questo interesse alcolico così precoce.
Cosa fare quindi? Mantenere un profilo basso … molto basso e aspettare che per il suo compleanno lo zio la porti a visitare un birrificio, facendola entrare del tutto nel mondo così anelato.
Ma a causa di un incidente amoroso Moe non può mantenere la promessa, scappa in Costa Rica congedandosi a modo suo per telefono e per tutta risposta le piccole mani, arrabbiate e decisamente deluse, aprono il frigorifero. Afferrano una lattina. La fanno scolare. Poi un’altra e poi … la Fata della Birra.
No. Non in senso metaforico. Poi arriva davvero la Fata della Birra, una piccola tough girl che la riprende per il suo comportamento “indecoroso” e decisamente fuori target e decide di trasportarla attraverso spazio e tempo nella storia e nella produzione dell’oro degli dei.
Robbins comincia così un vero e proprio excursus fatto piccole accortezze da avere quando si beve, di conoscenza da aficionado delle varie fasi produttive, di perle di saggezza e piccole invettive sulla società americana con il suo inconfondibile stile, stavolta al servizio di un bilanciamento perfetto tra divertimento, eterea magia e nozionismo. Una miscela inebriante come ogni suo libro.
«La birra se presa nella giusta quantità- non troppo poca e sicuramente non troppa- può a volte trasportare qualcuno attraverso quella fessura e portarlo abbastanza vicino alle porte del Mistero, di modo che si riesca a dare una rapida ma assolutamente soddisfacente occhiata all’interno» qui l’assunto, il succo, la base filosofica degli insegnamenti che Gracie assorbe come una spugna. Questo il magico grande segreto di quei boccali che si portano alla bocca per darsi coraggio, per rendersi più spavaldi e che troppo spesso si usano solo per abbrutirsi.
E non finisce qui! C’è anche un momento difficile, una storia d’amore a un probabile lieto fine, ma questo lo lasciamo scoprire a voi ricordandovi che «Il mondo comune non è che la schiuma che fluttua sul mondo reale, quello più profondo».
Ubriacarsi di Robbins nuoce gravemente alla mancanza di fantasia.
Buona scelta
IBD
«B» Come Birra
Autore: Tom Robbins
Baldini Castoldi Dalai