I miei amici che mi son venuti a trovare che l'hanno assaggiato anche storcendo il naso inizialmente ne sono rimasti piacevolmente stupiti.Si dice che furono i navigatori coi loro marinai nel '500 che solcavano le acqua atlantiche del nord a cominciare a pescarlo e a metterlo sotto sale per le provvigioni di viaggio. Comunque sia, da allora il suo consumo è rimasto intatto, e attualmente il Portogallo è il maggior importatore di baccalà norvegese al mondo, ed esistono millemila modi di prepararlo (persino sulla brace). Una maniera tipica è di utlizzarlo per cucinare dei gustosi sformati; per quello che ho fatto io ci vogliono:
400 gr di baccalà ammollato 3 patate medie30 gr burromezzo bicchiere di latte1 carota grande200 gr gamberi sgusciatisale, pepe, olio1 cipollaalloro, prezzemolo, formaggio vaccino grattugiato e un pugno di pangrattato
Cuocete il baccalà con due foglie di alloro, scolatelo, toglietegli le spine e riducetelo a pezzetti (l'alloro a questo punto non serve più). Fatelo insaporire in un po' di olio e cipolla e aggiustate di pepe.Intanto cuocete le patate e passatele, poi aggiungete il burro e il latte mescolando bene fino ad ottenere una crema.In una padellina fate saltare 2 minuti i gamberi sgusciati con un filo di olio, sale, una spruzzata di vino bianco e prezzemolo. Grattugiate la carota e mescolate tutti gli ingredienti, come per fare un timballo. Ricoprite la superficie con formaggio grattugiato e pangrattato e mettete in forno a 180° per 20 minuti circa (la superficie deve dorarsi). Più facile da farsi che da dirsi!
E curiosamente oggi a lavoro ho appreso che in maniera del tutto informale e scherzosa due portoghesi che si conoscono bene quando si incontrano si salutano a volte dicendo "Bacalhau!"