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Bachwoche 2014

Creato il 12 marzo 2014 da Gianguido Mussomeli @mozart200657
Foto ©Holger Schneider

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La Bachwoche è sicuramente una delle iniziative più meritevoli tra quelle promosse dalla Internationale Bachakademie Stuttgart. Ideata e concepita da Helmuth Rilling, il fondatore dell’ istituzione che ne è stato al vertice fino allo scorso anno, consiste in un workshop per giovani cantanti e strumentisti provenienti da ogni parte del mondo, dedicato allo studio e all’ interpretazione delle opere di Bach. I corsi sono riservati agli studenti e il pubblico può assistere liberamente alle prove e alle esecuzioni, che si svolgono secondo la forma del Gesprächskonzert ideata da Rilling, con il direttore che illustra i brani musicali in programma. Una formula che qui a Stuttgart ha sempre riscosso un grandissimo apprezzamento e ha contribuito ad avvicinare alla musica moltissimi ascoltatori, nel corso dei trentatrè anni di attività dell’ Akademie. In ogni edizione il lavoro didattico e i concerti sono dedicati a una delle grandi opere sacre di Bach. La manifestazione si tiene sempre nel mese di marzo, quest’ anno con lieve anticipo rispetto alla data usuale che di solito è collocata nella terza settimana del mese, intorno al 21, il giorno in cui cade l’ anniversario della nascita del compositore. Il tutto si conclude con un concerto nella Markuskirche, in cui viene eseguita integralmente la partitura che è stata oggetto dei corsi. Tra i vari workshops, seminari e masterclasses che trattano la musica preromantica, la Bachwoche gode di una stima universale per la qualità del lavoro didattico e della struttura complessiva, che attira ogni anno una gran quantità di pubblico e studenti provenienti da tutto il mondo. Tra i docenti incaricati dei corsi in questa edizione i nomi più rilevanti sono sicuramente quelli del Calmus Ensemble Leipzig, uno dei gruppi vocali a cappella più prestigiosi del momento, di Frank Bossert, membro dell’ SWR Vokalensemble, per la parte vocale, di Johannes Knecht, maestro del coro alla Staatsoper Stuttgart e del violinista Gernot Süßmuth, ex Konzertmeister della Staatskapelle Berlin e membro del Petersen Quartett.

Per la sua prima Bachwoche in veste di direttore artistico, Hans-Cristoph Rademann ha apportato alcune variazioni alla formula originale, organizzando i Gesprächskonzerte in forma di dibattito, con tematiche ampliate anche ad altri aspetti come la danza e la fenomenologia musicale illustrate tramite l’ intervento di teologi e psicoterapeuti. Il concerto finale nella Markuskirche si è invece svolto secondo la tradizione, con i complessi strumentali e vocali del JSB Ensemble (una sigla che, oltre a richiamare le iniziali di Bach, significa anche “Junges Stuttgarte Bach Ensemble”) che quest’ anno era composto da giovani cantanti e musicisti provenienti da 21 nazioni diverse.

Foto ©Holger Schneider

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Il programma comprendeva le musiche oggetto di studio durante il workshop, che quest’ anno era dedicato ai Mottetti e alle Suites per orchestra. In aggiunta, durante la serata si sono esibiti due quintetti vocali a cappella formati da allievi dei corsi: l’ Ensemble de Morales, composto da quattro ex elementi del Leipziger Thomanaerchor e già attivo a livello internazionale, e l’ Ensemble Anima di Stuttgart, costituito da pochi mesi. Hans-Cristoph Rademann ha diretto in maniera splendida la Quarta Suite per orchestra e quattro dei sei Mottetti, a conferma di una statura interpretativa che lo pone senz’ altro tra gli interpreti bachiani più qualificati del momento. Ma la cosa che impressionava maggiormente in questa serata era il livello davvero eccellente dei ragazzi del JSB Ensemble, che hanno offerto una prova impeccabile per omogeneità e compattezza sonora sia trumentale che vocale. Notevole soprattutto la prova del coro, dalla dizione perfettamente cesellata nei minimi particolari. Un concerto che ha confermato una volta di più il livello didattico davvero di prim’ ordine della Bachakademie e che è stato festeggiatissimo da un pubblico accorso in gran numero ad ascoltare la bella prova fornita da questi ragazzi.



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