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Backplane: “social music” firmata Lady Gaga

Creato il 13 giugno 2011 da Gagatribe

Sta per partire un nuovo sito di social network tutto dedicato alla musica e integrato con le piattaforme più diffuse, come Facebook, Twitter e YouTube. L’idea è del manager della diva. Un affare con investimenti già miliardari prima ancora di partire
dal nostro inviato ANGELO AQUARO
NEW YORK – Che cosa ci fanno insieme Lady Gaga, Steve Jobs, il presidente di Google e il manager di Will Smith? Detta così sembra l’inizio di una barzelletta – e stupida. Ma c’è poco da ridere. Backplane è la cosa più intelligente che sia mai stata pensata per unire le forze (e i mercati) del web e della musica. Provate a immaginare un sito che unisca la potenza di Facebook e la velocità di Twitter. I video di YouTube e la qualità di iTunes. Le classifiche di Variety e la posta di Gmail. Provate a immaginare il sito che non c’è: e che i fan di tutto il mondo hanno sempre desiderato.

Backplane non esiste ancora ma il debutto del primo vero sito di social music è già il più atteso di Internet. E l’idea è così semplice che non si capisce perché non sia stata inventata prima. La sua storia inizia con due big: due giganti del settore. Da una parte c’è Steve Jobs: il padre padrone di Apple. Dall’altra Lady Gaga: la madre madrina del pop. Scrive il New York Times che è Steve a chiamare la Lady. Per la precisione il suo manager – segnatevi il nome: Troy Carter. Steve ha una stima indiscussa per Troy. Questo ragazzo è riuscito davvero a trasformare in oro tutto quello che ha toccato: lui che negli anni ’80 svernava ancora in quella specie di inferno che si chiama West Philadelphia. Qui si campa solo con i sussidi di stato: e magari facendo qualche lavoretto per quei ragazzoni che si sono messi in testa di sfangarla con il rap finalmente uscito dal

ghetto. Uno si fa chiamare Fresh Prince. Ma il suo è il caso più unico che raro di chi dopo aver fatto il botto col nome d’arte sfonderà definitivamente con il suo nome vero: Will Smith.

Da quando assisteva il signor Smith ne ha fatta di strada. Adesso Troy è nientedimeno che il consigliori di una certa Lady Gaga. È stato lui a prendere Stefani Germanotta e a portarla fin lì. Quella ragazza italiana in piena età del rock si è innamorata della dance. Artisticamente potrebbe significare il suicidio. Ma lui supera la diffidenza grazie al mezzo che musicalmente è ancora tutto da scoprire: il web. Le radio non la passano? E Troy si tuffa su YouTube.

Oggi che la Lady è la Lady pochi ricordano quegli inizi. Ma allora tra quei pochi c’è già l’uomo sempre a caccia di nuovo: Steve Jobs. Così quando il Signore della Mela decide di lanciare il suo primo social network chiama proprio Troy e Stefani: che ne dite? Il manager verrà anche da Philadelphia e la ragazza sarà pure una provocatrice di mestiere: ma in fondo sono due ragazzini educati. E insomma diciamo che non manifestano la loro gioia di fronte a quel Ping che non è che sia tra le invenzioni più riuscite di SuperSteve. Buona l’idea di un social network della musica: ma perché non integrarlo con Facebook? E Twitter? E gli altri social media?
Per Troy è quasi una fissa. È stato lui a convincere Lady Gaga a lanciare una delle prime applicazioni firmate da una diva sull’Apple Store. Una app che miscela il suo blog e gli appelli dei fan. Le news e il calendario del tour. I nuovi video e le campagne di mobilitazione. Insomma: invece di fare le pulci a Steve Jobs il manager e la popstar si chiedono se non sia il caso di provarci in proprio.

Il primo passo si chiama Matthew Michaelsen. È un impreditore e finanziere. Ma soprattutto è intrippato di tutto quello che fa techno & web. Ed è un carissimo amico di Troy. A suo modo un genio della lampada: ha preso un divo rap che sembrava scoppiato come 50 Cents e a dispetto del nome l’ha trasformato in un brand miliardario.

Si parte: Troy, la sua Lady e Matthew cominciano a pensare a quella piattaforma che possa unire i fan “recuperandoli” dai vari social network. Si chiamerà Backplane: perché include e non esclude. Si parte da Facebook o da Twitter o da dove volete voi. E ci si ritrova, appunto, su Backplane. È il posto dove i fan sanno che troveranno quello che cercano. Facebook è la città dove tutti abitiamo: Backplane è quella piazza dove ci si ritrova tra amici.

L’operazione piace. Arrivano investitori al di sopra di ogni sospetto. Gente per esempio che punta dollari su dollari su quella fabbrica di giochi online – così quotata da essere pronta al salto in Borsa – che è Zynga. Si muove il presidente di Google Eric Schmidt: che ci punta su un milione. Si muove lo stesso fondatore di Google: quel Larry Page che l’amica Lady Gaga chiama affettuosamente Larry Google. Si muove, e ci mancherebbe, la stessa Lady, che già possiede il 20 per cento di questa compagnia ancora in fasce. E già. Qui scommettono milioni ma è ancora tutto virtuale: come finirà? Sì, Backplane è un progetto già miliardario prima ancora di partire. Ma di sicuro c’è solo che il grande Job si sta ancora domandando come gli è saltato in mente di buttarsi in quell’affare opaco chiamato Ping. E soprattutto di aver chiesto la consulenza di Troy & Gaga: che avrebbero rilanciato sull’idea. Questa sì che è davvero una barzelletta: e da non raccontare in giro.

 

La Repubblica

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