La Signora più scaltra afferra la sedia e fa accomodare l’anziana al nostro tavolo. Per carità fate pure, non sia mai che si neghi un primo approdo ai bisognosi. Già che ci siamo magari ci salutiamo? Salve! Ma loro nulla, come se fossimo trasparenti. Badanti sbadate
E’ chiaro, le due sono badanti, bionde presenze dell’est, hanno pressappoco tutte lo stesso aspetto, signore di mezza età, il volto pallidamente stanco, quell’aria esterofila non uguale ad altre bionde signore che ti fanno pensare subito alle badanti. Le riconosci ovunque: nei mercati, magari il giovedì o il sabato mattina, giorno libero, sulle panchine in relax, sull’autobus, nelle vie del centro a passeggiare. In genere escono in due, due amiche badanti in libertà provvisoria.
La capo badante, quella più efficiente fa accomodare la seconda badante, forse badante di qualcun altro badato in libertà provvisoria. Si da un gran da fare. Poi si avvicina alla badata e le accarezza il viso ripetutamente - lo vuoi il gelato? La badata non risponde, pare non capire - allora vado - Se la canta e se la suona. Poi le stampa un bacio schioccante sulla fronte e si avvia dentro il locale.
Io guardo la mia amica un po’ scioccata e le dico: quando diventerò anziana, semmai una badante mi dovesse stampare un bacio schioccante sulla fronte, se sei presente all’evento, portami via immediatamente.
Badatemi dalla badante, per favore
La figura della badante è entrata in punta di piedi nella vita delle famiglie italiane ed ora è presenza irrinunciabile. Si è rotto quel patto secolare di mutua assistenza secondo cui il figlio era considerato il bastone della vecchiaia ed è cambiata anche la società in cui viviamo, si è costretti a lavorare tutti.
Se si aggiunge la maggiore longevità dei nostri anziani, la probabilità di sviluppare patologie cronico degenerative e un welfare sempre più carente, ecco che la ricetta è completa.
Che arrivino dunque le badanti
Fatto ingresso ecco che si creano curiose alleanze, affetti, ma anche rancori e gelosie tra tutti i componenti della famiglia. E se il badato s’invaghisce della badante ecco scaturire paure di eredità sottratte e veri e propri intrighi da saga familiare “biutifuliana”.
Quando poi il badato viene ricoverato in ospedale la badante lo segue, come la tessera sanitaria, e questa figura entra anche nel nostro iter assistenziale.
Ma come si comportano le badanti tra le corsie?
Ve ne sono di vari tipi.
La badante diffidente: controlla tutte le mosse del personale sanitario, in particolare le mosse degli infermieri, tanto qualsiasi cosa succeda è sempre colpa degli infermieri, “cenerentoli” ospedalieri. Se le sorge un dubbio o un sospetto sull’iter assistenziale non lo chiede a noi ma chiama subito il figlio del badato, il cui figlio, prontamente, avendo messo un mastino napoletano dell’est a sorvegliare l’anziano, ci chiama immediatamente a rapporto.
La badante pretenziosa: si atteggia a tutor del badato e pretende una perfetta assistenza sin nei minimi particolari. Suona il campanello e ci ordina cosa dobbiamo fare: se cambiare il pannolone, se fare l’igiene, se lavare i piedi e le mani dell’assistito, se fargli lo shampoo o un massaggio rilassante, che magari a casa lei nemmeno si sogna di fare. Insomma, come se ne volesse trarre un riscatto sociale a discapito nostro.
La badante pigra: si aggira stancamente nella stanza, si appoggia ovunque pur di riposare, cerca di trovare un posto comodo, una sedia, una sdraio, ancor meglio se il letto accanto è vuoto. E la notte si tira su la coperta e dorme beata al capezzale dell’assistito. Forse a casa del badato è super-sfruttata?
La badante amorevole: quella che riempie l’assistito di coccole, carezze, allisciamenti, bacini, massaggini, riproduce nella stanza ospedaliera la casa dell’assistito, mancano solo pentole e bicchieri per completare il corredo. Una volta ho visto una badante mangiare, coltello e forchetta alla mano, poggiata sullo sgabello dove mettiamo i pappagalli dei pazienti, come se fosse il tavolino della propria cucina. Non me la sono sentita di dirglielo. Insomma, trattano l’anziano come se si trovasse a casa propria o in una beutifarm, magari lo fa per confonderlo e per non farlo sentire troppo malato? Veramente generosa.
La badante maltrattata: e si, si vedono anche questi esempi, badante maltrattate da anziane signore incattivite. Gratuiti gesti di grande maleducazione nei confronti di una persona che lavora con garbo e affidabilità. Schiave presenze da comandare, roba da creare un reato apposito per badante maltrattate da anziani imbrutiti e spedire immediatamente in carcere cotanta perfidia.
La badante che maltratta: ahi noi…. c’è anche questo e di storie ne abbiamo sentite tante sui telegiornali. E’ già difficile lasciare un familiare nelle mani di persone estranee, ma quando senti storie di maltrattamenti ed abusi su persone fragili e non in grado di difendersi ti viene rabbia, a prescindere che sia una badante straniera o nostrana.
La badante italiana: è quella che si crede più intelligente di tutte, perché gioca in casa. Prova a tessere trame con il personale ad accattivarsene la simpatia. Conosce tutti i meandri ospedalieri. Agisce come se fosse Al Capone nostrano. Ti guarda in cagnesco se non ubbidisci ai suoi ordini o diventa la tua più falsa amica se sei accondiscendente. Tiene le redini di tutto.
E per noi infermieri che non andremo mai in pensione? Quale badante spetterà a noi?
Beh…, ci stiamo attrezzando. Verremo a lavoro ognuno con la propria badante:
- Mi porti questa terapia al signore di camera otto?
- Per favore mi dai anche la mia terapia?
- Mi accompagni a fare il prelievo alla signora?
- Ho scordato gli occhiali, mi puoi leggere questo foglietto illustrativo? Queste scritte sono sempre più minuscole.
- Mi accompagni alla visita della 626?
Per onore di cronaca, vi informo che in Giappone hanno inventato il BADANTE-ROBOT. Si chiama “RIBA-II” un robot d’ultima generazione in grado di sollevare dal letto pazienti sino ad ottanta chili di peso e spostarli sulla sedia a rotelle. “RIBA-II” è dotato di particolari articolazioni che lo rendono capace di accovacciarsi fino al livello del letto e addirittura del pavimento per sollevare una persona. Se poi ne inventano uno che sappia anche guidare, è fatta. Anziani Pubblici Dipendenti che non dipendono da nessuno, in grado di lavorare sino a centoventi anni, come aveva già auspicato un illustre signorotto dal nome berlusconiano Silvio, e che risolleveranno l’Italia dalla grave crisi economica che pare non finire mai.
In attesa dell’arrivo di RIBA-II, per il momento,
BADATEMI DALLA BADANTE
PS. non me ne vogliano le badanti, lavorano in maniera encomiabile. A voi la parola.
Maria Cappello