Continua l’escursio nell’animazione più particolare, quella fatta di grafiche ricercate e trame al limite del paradossale.
Stavolta siamo in Germania, assieme ai due fratelli Christopher e Wolfang Lauenstein, due giovani promettenti che si sono saputi imporre nientemeno che agli Academy Awards.
Balance, questo il titolo del cortometraggio che vi segnalo oggi, la storia di come l’equilibrio sia la componente fondamentale di questo universo.
I protagonisti sono cinque esseri (difficile definirle persone), identici nell’aspetto con la sola differenza di un numero stampato nella schiena. Il loro compito, a quanto sembra, è riuscire a mantenere in equilibrio una pedana, spostandosi di conseguenza ad ogni modifica della pendenza.
Quando uno di loro, però, riesce a portare sulla pedana una misteriosa scatola, che stravolge l’equilibrio, sia fisico sia mentale, le cose cambiano radicalmente.
Tutti alla ricerca di una cosa sola: scoprire e godere di quello che la cassa potrebbe donargli.
Una sorta di metafora del genere umano, da sempre concentrato più su se stesso che su gli altri, spingendo spesso le cose verso direzioni spiacevoli o contraddittorie.
Difficile non farsi coinvolgere, non tanto dal corto in se, che rimane un chiaro esempio di come si possa dire tanto con davvero poco, ma dalle riflessioni che la visione di questo scatena.
Insomma, spero di avervi invogliato a dargli un’occhiata. Di certo non si tratta del solito corto, tutto grafica nitida o storielle divertenti. Qui di divertente c’è poco, ma c’è molto su cui pensare.
E in meno di otto minuti mi sembra un notevole traguardo, non pensate?