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Balenieri giapponesi violano area protetta in Antartide

Creato il 07 gennaio 2014 da Molipier @pier78

Scritto da: Grazia Franco 7 gennaio 2014 in Attualità, Esteri, News Inserisci un commento

Gli animalisti della Sea Shepherd Conservation Society (SSCS), fondazione da decenni impegnata nella tutela della biodiversità marina, hanno filmato e reso pubbliche delle immagini sconcertanti sulla caccia illecita alle balene.

La SSCS è munita di una flotta dal nome Steve Irwin con la quale dal 2007 perlustra e difende le acque dell’Oceano Meridionale dalla caccia illecita delle balene (progetto Migaloo).

Protagonista a sua insaputa delle foto scattate dagli attivisti è la Nisshin Maru, nave giapponese, colta durante una battuta di caccia nelle acque del Mare Antartico.

Quello che ha turbato maggiormente l’opinione pubblica è il luogo in cui i balenieri sono stati rintracciati, ovvero nella Southern Ocean Whale Sanctuary, un’area protetta di 50 milioni di chilometri quadrati consacrata nel 1994 dalla Commissione internazionale per la caccia alle balene come zona off-limits poichè rappresenta un punto particolarmente critico per l’alimentazione di ben sette differenti specie di grandi balene.

Ma come è stato possibile che una nave di balenieri raggiungesse l’area protetta senza che nessuna autorità intervenisse? In realtà la Commissione internazione dopo aver fondato il santuario delle balene ha anche fornito un cavillo al quale i cacciatori possono aggrapparsi per perpetuare la loro condotta anche nelle acque protette: la ricerca scientifica.

Ebbene sì, l’attività venatoria è permessa nel caso in cui gli animali catturati non siano destinati alla commercializzazione, ma ad alcuni progetti di ricerca. Sarà difficile per la Nisshin Maru giustificare che scopo scientifico abbia l’uccisione di tre balene e il trascinamento delle loro carcasse lungo la coperta della nave.

Un gruppo di 32 scienziati hanno sottoscritto un documento, presentato nel 2001 alla Commissione internazionale, per fermare l’assurdità della “caccia a fini scientifici“, metodo che fino ad ora non ha portato nessun contribuito concreto al mondo della scienza. Gli interessi che si celano dietro al commercio della carne di balena (molto costoso sul mercato) sono così elevati che persino l’appello degli scienziati è risultato vano.

Via | La Stampa

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