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Bambina numero 7.000.000.000

Da Simonetta Frongia
Bambina numero 7.000.000.000

NEW DELHI (INDIA) - E' indiana l'ultima nata sulla Terra, nello stato di Uttar Pradesh. Il mondo festeggia con un fiocco rosa la '7th billionth baby", che porterà la popolazione globale a 7 miliardi di individui per il 31 ottobre 2011, come previsto dalle Nazioni Unite. E sono due i villaggi dello stato settentrionale indiano che si stanno preparando a festeggiare l'evento. La ong britannica 'Plan' ha deciso di sfruttare l'occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale contro gli aborti selettivi che ha fatto "scomparire" circa 7 milioni di bambine in India. Secondo quanto riporta un giornale locale, una delle donne individuate come possibile mamma della bambina numero sette miliardi si chiama Pinky Pawar, ha 25 anni ed e' moglie di un calzolaio.
SOLO 12 ANNI FA ERAVAMO SEI MILIARDI. Oggi è un ragazzino paffuto, vive nella cittadina di Visoko appena fuori Sarajevo e, come moltissimi suoi coetanei, ama 'smanettare' con il pc. E' Adnan Nevic e il 12 ottobre 1999, quando venne alla luce in un ospedale della capitale bosniaca un paio di minuti dopo la mezzanotte, divenne famoso come il 'seimiliardesimo' abitante del globo.
LA CAMPAGNA ONU: 7 OBIETTIVI CHIAVE. L'Onu ha deciso che il giro di boa dei sette miliardi sarà marcato da una campagna denominata '7 miliardi azioni' e focalizzata su 7 obiettivi chiave come povertà, uguaglianza di genere, giovani, ambiente, diritti, sanità. In poche parole, "tutto ciò che ciascuno augura per sè, moltiplicato per sette miliardi", come ha scandito il segretario generale Ban Ki-moon che, la prossima settimana al G20 di Cannes, porterà un messaggio chiaro. "Sette miliardi di persone hanno bisogno di nutrimento. Di energia. Di offerte interessanti in materia di impiego e di istruzione. Di diritti e libertà. Di libertà di espressione. La libertà di allevare i propri figli in pace e sicurezza". Parole nobili, evocative e beneauguranti. Ma che si scontrano con la scarna e dura essenzialità dei numeri. In Europa, gli over 60 sono aumentati costantemente, erano 384 milioni nel 1980, sono oggi 893 milioni. E la vita media è di 80 anni secondo l'Unfpa (Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione). Ottima notizia, salvo per il fatto che nell'Africa a sud del Sahara l'aspettativa di vita è di 54 anni e parlare di disoccupazione, sfida difficile per il nord del mondo, suona quasi un beffa a latitudini tropicali.
NEL MONDO CRESCONO LE DISPARITA' SOCIALI. Negli anni è un po' diminuito il numero di coloro che vivono con 1,25 dollari al giorno, più meno il prezzo di un caffè, ma è comunque spropositato: erano 1,8 miliardi nel 1990 e 1,4 miliardi nel 2005. E' scesa anche la proporzione di coloro che non hanno abbastanza cibo, che però sono aumentati in termini assoluti: erano 815 milioni nel 1990 e sono oggi 925 milioni. Crescono anche le disparità sociali: nel 1960 il 20% della popolazione mondiale possedeva il 70% delle ricchezze; oggi ne possiede il 77%. Ma la sfida maggiore resta ancora la barbarie della morte per fame: secondo alcuni dati, 720 bambini ogni ora.
http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-10da248d-0c3a-4dd1-a86f-6163f9bae8a5.html

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