MILANO – Far prendere un placebo o un vero farmaco per curare cefalee a bambini e adolescenti, è sostanzialmente la stessa cosa.
A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla rivista “Jama Pediatrics”.
Secondo lo studio sono solo due i farmaci usati per curare l’emicrania negli adulti in grado di fare qualcosa in più del placebo e ridurre la frequenza dei mal di testa nei bambini. E anche in quei casi l’effetto è stato minimo, con una differenza di un mal di testa al mese rispetto al placebo.
Secondo i dati, elaborati dalla Cleveland Clinic, circa il 2% dei bambini e il 7-10% degli adolescenti fino a 15 anni soffrono di emicranie. Nessun farmaco è stato rigorosamente testato e approvato per prevenire questa patologia nella fascia pediatrica, costringendo i medici ad affidarsi ai farmaci per adulti.
“Tutti i farmaci nella nostra analisi – spiega Jeffrey Jackson, coordinatore dello studio – sono risultati efficaci negli adulti, ma poco tra i bambini. Il che suggerisce che deve esserci qualcosa di diverso nelle emicranie pediatriche o che la risposta alla terapia differisce tra bambini e adulti”.
I ricercatori hanno messo a confronto 21 sperimentazioni in cui si analizzavano farmaci e placebo. In questo modo hanno visto che solo il topiramato e il trazodone riducevano in modo significativo la frequenza delle cefalee nei bambini e adolescenti che ne soffrivano regolarmente. Altri farmaci per adulti, come il flunarizine, propanololo e valproato, non si sono rivelati efficaci. Il placebo da solo riduceva la frequenza delle emicranie da 5-6 a 3 al mese, il che potrebbe dipendere dall’effetto di vedere il dottore ed essere rassicurato che il dolore non è dovuto a cause serie.