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Bambini interrotti. La competenza comunicativa: un diritto, a volte negato.

Da Jessi

I bambini per imparare hanno bisogno di crescere in un ambiente che fornisca loro i giusti stimoli, ma, soprattutto, l’amore, la sicurezza, la fiducia e la premura che sono il primo nutrimento di una crescita armoniosa, forte e sana.

Nei casi in cui l’ambiente familiare non sia in grado di fornire questo clima, lo sviluppo complessivo del bambino ne risulta compromesso e si registrano anche importanti conseguenze sul piano linguistico e comunicativo. Una capacità comunicativa ridotta o limitata è lo specchio di relazioni e legami affettivi inadeguati ai bisogni dei bambini, ma soprattutto ne compromette la capacità di relazionarsi anche al di fuori dell’ambiente familiare, e al di là della situazione contingente. Una competenza comunicativa interrotta nel suo sviluppo, limitata nelle sue espressioni, resta appiccicata addosso ai bambini anche quando si rivolgono ad altre persone, con il rischio di comprometterne ulteriormente le capacità relazionali e le possibilità di fare nuovi incontri e nuove esperienze, in un circolo vizioso. Un ragazzino che ‘risponde male‘ perchè così fanno con lui e perchè questo ci si aspetta da lui, rischia di essere giudicato ‘male’ in molti contesti, dai genitori dei compagni, dagli insegnanti, dagli esaminatori ad un colloquio di lavoro.

In casi estremi, quando la situazione lo richiede, i bambini vengono portati a vivere in comunità in cui la società cerca di prendersi cura di loro nel modo migliore possibile, offrendogli una possibilità di recupero. Gli studi mettono in evidenza come le nuove esperienze, affettive e relazionali, in contesti adeguati, sono potenzialmente in grado di portare miglioramenti significativi allo sviluppo cognitivo affettivo e relazionale di questi bambini. Negli studi si mette anche in rilievo come sia importante dare spazio al recupero delle competenze linguistiche e comunicative, prevedendo interventi specifici, mirati.

In situazioni di disagio meno marcato, legato a condizioni di svantaggio sociale delle famiglie, gli insegnanti e gli operatori sociali sensibili a questi aspetti dello sviluppo dei bambini, e delle loro possibili conseguenze, possono attivare percorsi di sostegno, recupero e prevenzione che possano configurarsi come sostegno alla genitorialità o alla scolarizzazione. Una società presente può contribuire ad aiutare le famiglie e a rendere meno diseguali le possibilità di integrazione e promozione sociale dei bambini.

Un’attività che aiuta lo sviluppo di competenze comunicative articolate e ricche è il teatro. La simulazione di tante situazioni diverse può aiutare genitori e insegnanti a sviluppare nel bambino non solo consocenze linguistiche ma anche meta-linguistiche, cioè a renderl consapevole e autonomo nel far attenzione alle diverse forme nelle diverse situazioni.

Questo tipo di esercizio può essere molto utile per sviluppare competenze linguistiche di livello più avanzato nei bambini starnieri, per i quali i corsi di lingua spesso sono limitati alle prime fasi di alfabetizzazione.


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