Banane

Donald Sterling, proprietario dei Los Angeles Clippers (sostanzialmente il Torino rispetto alla Giuve), è un cretino razzista. Ma imbarazzano i peana dei colleghi contenti che il gran capo della Nba abbia decretato l’inferno approfittando di una registrazione privata dopo che tutti assieme avevano fatto finta per anni di non sentire/leggere le ben note posizioni del tomo.
Ipocrisia al cubo che scatta quando il giocattolino del business annusa il pericolo di perdere consensi e dinero. Ipocrisia alla quinta da parte di chi la pensa, purtroppo, esattamente come Sterling, ma non si è fatto registrare. Il consenso degli altri proprietari a mamma Nba è ridicolo. Perché non stanno guardando ai neri ma ai loro affari (e quindi allontanano preventivamente il rischio di dover essere costretti un giorno pure loro, sia mai una cimice, a svendere il tesoro).
Un aficionado del blog sospetta, a margine, che tutto nasca da un ipotetico completto pro Lakers. Come sempre la Giuve e Moggi di mezzo, ma non ci crediamo. Noi, al solito, iniziamo a scomporci solo per i complotti dagli alieni in su.