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banco del mutuo soccorso for dummies

Creato il 29 settembre 2011 da Matteocarrera

La playlist dei pezzi immancabili del Banco del mutuo soccorso. Da ascoltare per entrare nella loro musica, e non uscirne più, inevitabilmente.

In volo

L’incipit per antonomasia, quello che tutti coloro che amano il banco, e non solo, ricordano: Lascia lente le briglie del tuo Ippogrifo, oh Astolfo.

R.I.P.

Il miglior pezzo per entrare nella musica del banco. Epico.

Metamorfosi

Uno dei pezzi prog più belli di sempre, indescrivibile sentito dal vivo

Il giardino del mago

La suite del Banco, con strofe musicali da brividi

L’evoluzione

Il grande pezzo d’inizio del concept Darwin. Un brano meraviglioso

La conquista della posizione eretta

Altro grandissimo pezzo, prog all’ennesima potenza!

Cento mani cento occhi

Una canzone in forma canzone, e non ce ne sono molte del Banco. Il testo si siede accanto al pensiero di  Hobbes e Locke, per dire.

750.000 anni fa… l’amore?

La canzone d’amore del Banco, in pieno stile Banco, intensa e commuovente

La città sottile

Un testo visionario e sconclusionato, ma un gran pezzo

Canto nomade di un prigioniero politico

Altra suite, con brani musicali sorprendenti, da pelle d’oca. E il meraviglioso cantato finale: Io sono nato libero

Dopo niente è più lo stesso

Brano antimilitarista e non solo, dal ritmo travolgente, e la drammaticità tagliente

Non mi rompete

Il brano che conclude i concerti, dalla musica soave e il testo incantevole. Versione live da Nudo è l’esecuzione migliore, per capire questi come diavolo suonano!

Il ragno

Qui nella versione acustica che preferisco del brano! Incalzante, Io sono il ragno che fila, lungo i più oscuri buchi.

p.s.: Per chi è ancora affezionato agli album e riconosce loro una autonomia strutturale, si procuri BMS, Darwin e Io sono nato libero



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