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Bancomat Sacra Rota

Da Silvanascricci @silvanascricci

Bancomat Sacra Rota

Il Tribunale Apostolico della Romana Rota è, di fatto, un bancomat del divorzio.

Tanto che lo stesso Ratzinger, qualche anno fa, richiamò all’ordine i magistrati canonici su un maggior discernimento nelle cause di nullità, perchè rivolgersi al tribunale vaticano è una bazza: spese bassissime, tempi rapidi e, soprattutto, nessun obbligo di versamento di regolari “alimenti” per il coniuge economicamente più debole poichè con la Sacra Rota il matrimonio non si scioglie piuttosto è considerato come mai avvenuto.

Non per niente il ricorso alla Sacra Rota è strada intrapresa per la stragrande maggioranza dei casi dai mariti, che chiedono l’annullamento, anche dopo anni di convivenza, per i più risibili motivi.

E’ vero che, in punta di diritto, per lo stato, anche a seguito del Concordato, la dichiarazione di nullità del matrimonio religioso non comporta l’immediato annullamento del matrimonio civile, poichè lo stato italiano deve accogliere la sentenza ecclesiastica attraverso la procedura di deliberazione, ma di fatto questo non accade quasi mai.

Ma forse qualcosa sta cambiando perchè ieri la corte di cassazione ha emesso una sentenza con cui si delibera che i matrimoni annullati con rito della Sacra Rota non debbono essere considerati nulli dallo stato se il matrimonio, e la relativa convivenza, sono di lunga data.

La sentenza mi pare un atto di grande civiltà e di protezione della parte debole (sia esso maschio o femmina) ed un modo di ribadire, anche se parziale, che il diritto e le leggi di uno stato sono sovraordinate rispetto a quelle di una fede e di una religione.

Insomma, ora, se devi “prelevare” al bancomat della sacra rota devi, perlomento, digitare il PIN.

 



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