Insieme agli uomini dell’Unione Africana (UA), il cui contingente ammonta a 6mila uomini ormai, sono arrivati a Bangui, da sabato, anche 1600 militari francesi essenzialmente nella speranza di mettere fine, in loco, agli scontri tra cristiani e musulmani.
L’impegno ufficialmente dichiarato dal presidente francese Hollande è di garantire per tutto il tempo che sarà necessario (non c’è alcuna data prevista del ritiro delle truppe francesi) la sicurezza della popolazione, che continua ad essere terrorizzata con ogni tipo di vessazione.
L’obiettivo è quello di arrivare a disarmare tutte le milizie e i gruppi armati irregolari, che non fanno altro che seminare il terrore.
L’intervento francese nel Centrafrica ha avuto il lasciapassare dell’Onu anche perché le vittime di questa carneficina si contano purtroppo a centinaia.
La stampa estera e i “media” in generale danno, per altro, pochissime informazioni in merito. Quello, poco che sia, che è dato sapere in maniera abbastanza dettagliata , lo si apprende di tanto in tanto dai comunicati di Emergency,l‘Ong di Gino Strada e dei suoi medici e collaboratori, che informano tramite i network più noti.
E c’è da precisare che Emergency è l’unica possibilità di assistenza sanitaria, non locale, ad essere presente e operante a pieno ritmo nella Repubblica Centrafricana e nella capitale Bangui.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)