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Banjo or Freakout: live at MacBeth

Creato il 22 aprile 2011 da Figurehead @figureheadblog


L’arrivo al MacBeth é stato un po’ strano. Un ingresso ambiguo, un bar scuro e vuoto. Mi ricordavo vagamente di esserci giá stato ma il sentimento soverchiante era la stranezza di essere lí da soli io e Takeshi in un posto dove il concerto sarebbe iniziato ufficialmente da lí ad un minuto.

Banjo or Freakout and Younghusband
Esploriamo un po’ e, guidati dai miei vaghi ricordi, saliamo al piano di sopra dove troviamo una bella terrazza popolata dai musicisti in attesa di suonare. Stiamo lí finché si riempie e, scendendo per la necessitá di un’altra birra, ci becchiamo l’attacco del primo gruppo. Mi vergono a dirlo ma li avevo un po’ giudicati con sufficienza, 4 ragazzi fin troppo simili a quelli di tante altre band insipide viste in locali londinesi. Invece i Younghusband iniziano con un pezzo che mi sorprende e il bello deve ancora venire perché, quando il cantante molla la chitarra e inizia a suonare il sintetizzatore si susseguono una serie di pezzi trascinanti, tanto da ricordarmi i primi Blur.

Questi ragazzi uniscono una solida sezione ritmica con una chitarra noise, una chitarra piú solida alternata da un sintentizzatore acidissimo con gran disinvoltura, tutto é ben equilibrato e perfettamente fitted per la voce che peró, per quanto molto interessante per le scelte armoniche, non esprimeva che il 40% del potenziale (il numero percentuale é abbastanza a caso). Finiscono con grande disappunto nostro dopo solo 20 minuti ma li terró d’occhio.

Dopo un duo nemmeno degno di nota inizia Banjo or Freakout. I primi pezzi sono una confusione completa a causa del delay della chitarra troppo alto che copriva tutto in un nebbioso muro di rumore. E’ soltanto al quarto pezzo, From everyone above, che questa foschia si schiarisce mettendo a nudo la bravura di Alessio e tutta l’energia di una vera batteria e di un vero basso. Energia che verrá espressa al suo massimo potenziale solo su Fully Enjoy, magnifico pezzo che trascina la folla da un incipit etero e psichedelico fino ad un turbine strumentale che fa vibrare tutti, nessuno escluso. Il concerto é finalmente iniziato, l’energia inizia a fluire dal palco e sembra che il flusso sia bidirezionale, anche con la successiva I don’t want to start all over again, piú lenta e quieta ma molto incisiva. Peccato sia stato l’ultimo pezzo della scaletta.

Banjo Or Freakout – 105 from Ibrahim Serra-Mohammed on Vimeo.

photo by Ewan-M


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