Se è vero che il sonno della ragione genera mostri, è vero pure che la visione di Masterchef genera un’orda di cagacazzo mai visti.
Sabato mattina, squilla il telefono. E’ la mia amichetta A., che necessita di essere acclarata rispetto alla preparazione di un brasato al barolo.
Premessa. A. cucina, di suo, piuttosto bene. Ed io, pur cucinando discretamente, non è che sia Gualtiero Marchesi. Trattavasi pertanto di consulenza spot.
‘Ma secondo te, il Barolo deve essere sfumato con del Barbaresco?’ Presa dal sospetto che A. si sia improvvisamente impirlita, le dico: ‘Ma da quando usi il Barolo per il brasato al Barolo?’
Non sono scema, e lo so, che nomen omen, e il brasato andrebbe fatto col barolo ma è notorio che identico risultato s’ottenga con una buona Barbera, meglio se un po’ corposa.
E che costa, mal che vada, un quarto.
Che poi, immolare una bottiglia di Barolo, per marinarci della carne, a me pare sacrilegio. Se poi me lo sfumi pure col Barbaresco, che costa una fucilata ed è buono il doppio, invoco il penale.
Mi risponde: ‘Eh, sai, P. mi diceva poc’anzi che non dovremmo fossilizzarci su certe abitudini, e che la buona tavola è il perno dello stare insieme. E che, in cucina, occorre innovare’.
‘E P. tutta ‘sta roba è riuscita a pensarsela da solo?’
P., per la cronaca, è suo marito. Uno che, in quindici anni di matrimonio, si è sempre stupito del fatto che i fusilli da dentro al sacchetto si materializzassero nel piatto. Per convincerlo a vuotare la lavastoviglie, ci ha messo anni e ho sempre sospettato che avesse smesso di dargliela, ad un certo punto. Insomma, P. nella vita, al massimo, mangia, sul resto, non pervenuto.
‘Scusa e da quando P. discetta di cucina?’ ‘Ah guarda, gli è presa proprio la passione. Guarda Masterchef, Cucine da Incubo, il Boss delle torte, è diventato un esperto’.
‘E cosa cucina, di grazia?’ ‘No, beh, cucinare cucino io. Quello che lui pensa, lo traduco in opera. Comunque, che cazzo devo fare, per ‘sto brasato. Cosa uso?’.
‘Una bottiglia di barbera, come da quindici anni a questa parte. E quel che risparmi accantonalo. Che voi due, di uno bravo, avete bisogno’.