di Riccardo Cotumaccio
Il Camp Nou, gremito di tifosi blaugrana, è solo l’ultima, grande responsabilità di un ventunenne catapultato – non per caso – nel calcio che più conta nel mondo: quello del Barcellona. Parliamo di Neymar e del suo ciuffo, approdato alla corte di Vilanova sulla carta già da tempo, ma nei fatti solo da pochi giorni. Così atteso, in quel della Catalogna, da esser presentato in pompa magna dallo stesso vice presidente Josep Maria Bartomeu, che senza tanti convenevoli svela i costi della trattativa. Tra i 57 milioni per l’operazione di mercato e i 190 di clausola rescissoria, Neymar è a tutti gli effetti un patrimonio parlante. Ma questo, per il giovane talento brasiliano, può essere un peso. Al Santos, di recente, Neymar non ha giocato al meglio: più volte assente dal gioco e a secco di gol, l’ex numero 11 si è trovato in difficoltà, stentando – a suo modo – in quella che ha sempre ritenuto esser casa sua. Sotto gli occhi dell’Europa, e al fianco di un certo Lionel Messi, la giovane età e la pressione potrebbero farsi sentire. Nel Barcellona del riscatto, Neymar dovrà farsi coraggio e giocar di squadra, cercando di confermarsi agli alti livelli sfoderati in Brasile. Il rischio flop, però, è alto. E Vilanova – assieme ai suoi compagni – dovrà guardarsi bene dal carattere altisonante di un talento che, di sfigurare, non ha la minima voglia.