Io negli ultimi tre giorni sono stata a Barcellona, e ogni volta che vado a Barcellona penso così tante cose di quel posti lì che poi torno a Madrid e sono stanchissima, per il peso dei miei pensieri.
Io quando sono lì ho sempre voglia di correre nuda avanti e dietro per La Rambla, uscire tutta la notte, alle sei del mattino andare in spiaggia, alle nove mangiare un pa amb tomata e poi dormire tutto il giorno, che secondo me Barcellona ti risveglia degli istinti primitivi che io mi chiedo come fa la gente a lavorare, in quel posto lì.
Poi giovedì alle 13.00 ero in plaça catalunya aspettando il mio amico Marione (che anche lui era a Bcn per lavoro, che noi vacanze niente!) e in 40 minuti di attesa mi sono messa a pensare al sesso delle città, e ho capito chiaramente che Barcellona è una donna: un po’ isterica, viziata, prepotente, infantile, affascinante.
Invece Madrid è un trans.
Poi sempre aspettando Marione sono entrata in tanti bar e negozi, e IMMEDIATAMENTE mi sono ricordata del perché io non vivrei mai a Barcellona toda mi vida. Lo dico? Non lo dico? Lo dico: Il motivo si chiama CATALANO. Ovviamente non è la lingua di per sé il problema, anche perché un dialetto parlato da 4 milioni di persone non è un problema per nessuno, ma tutto quello che c’è dietro.
Quindi per dirla tutta io me ne andai da Barcellona perché secondo me non è una città ospitale, non ti abbraccia, non ti coccola e non ti aiuta. Barcellona ti punzecchia, di incita a produrre, consumare, divertirti, strafare e poi a sparire. Barcellona, la ultraterrena, non accoglie: tollera. Barcellona è territorio catalano sommerso di stranieri euforici.
Madrid è la nostra grande signora castellana.
Però dopo questa personalissima confessione non pensare che a me non piace Barcellona: per carità!
Mi piace così tanto che tra due settimane ci torno! Tra le cose che più amo di Barcellona ci sono:
1) il bincing (troppo avanti!)
2) gli INCREDIBILI negozi di perline del Barrio Gotico
3) la notevole offerta di musei e sale espositive
Gaudí??? Gaudí bellissimo, punto.
Tra le cose che detesto della città sul podio metto:
1) il PATETICO nazionalismo
2) la quantità esorbitante di svedesi gnocchissime e mezze nude
3) la quantità smisurata di italiani
Per concludere una piccola barzellettina sua catalani, conosciuti per la loro tirchiagine (non pensare ai genovesi! che la mia UNICA amica genovese, la mitica Marina di Genova, si è rivelata infinitamente più generosa anche dei Napoletani!)
-.¿Como meter a cuatro catalanes en un coche?
-.Muy fácil: tirando un Euro dentro.
-.Y como se les hace bajar?
-.Pues gritándoles ¡QUE ES UN TAXIiiii!
Pettegola qui...
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