Barenboim ha diretto per la prima volta il capolavoro mozartiano nel 1973 al Festival di Edimburgo, con la regia di Peter Ustinov. “Il direttore del Festival – ricorda Barenboim – mi chiese chi volessi alla regia. Non sapevo cosa rispondere, però mi piaceva molto l’attore inglese, che avevo visto in svariate rappresentazioni”.
Un incontro che gli fece capire la grandezza di Ustinov: “Lui era un genio: con pochi gesti e un’intuizione repentina, ha saputo capire tutta la parte giocosa racchiusa nel Don Giovanni e io mi sono divertito da morire”.
Il direttore d’orchestra scaligero sottolinea l’importanza dell’esecuzione dell’opera di Mozart, perché a eseguirla “sarà un’orchestra italiana”. “Nella lingua italiana – spiega Barenboim - è piu’ facile e agevole cogliere certe sfumature, alcuni sensi nascosti, insomma quello spirito che secondo me sta alla base del Don Giovanni”.
E conclude: “Ma sarò di fronte a un pubblico italiano, che sa essere entusiasta e sa infondere una certa carica. Bene, io preferisco l’entusiasmo alla mancanza di espressività”.
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