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Sei Nazioni: l’Italia vince e convince, Scozia ko

Creato il 01 marzo 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Nella terza giornata del Sei Nazioni, ad Edimburgo una grande Italia piega nel finale i padroni di casa.

A Murrayfield gli Azzurri del Sei Nazioni hanno dato una grande prova di forza e determinazione, vendicando la sconfitta dello scorso anno all’Olimpico. Lo scorso anno la Scozia si era imposta di un solo punto, superandoci sul tabellone con un drop a venti secondi dalla fine. Oggi è stata l’Italia a vedersi riconosciuta una meta tecnica al minuto 79. Gli Azzurri superano i Cardi sul tabellone, Allan trasforma senza pressioni da posizione centrale e la partita finisce 19-22.

Se si pensa che tutto stava cominciando nel peggiore dei modi, questa vittoria nel Sei Nazioni fa gioire l’Italia del rugby ancora di più. Dopo gli inni, con un Flowers of Scotland da brivido cantato all’unisono dall’intero stadio, le cose si mettono male per la Nazionale: c’è subito un’entrata laterale di Minto, punizione per la Scozia e Laidlaw centra i pali. Gli Azzurri cercano di ingranare la marcia, ma Haimona – anche oggi autore di una prova da luci e ombre – tenta un passaggio troppo prevedibile, favorendo l’intercetto di Bennett che vola in meta in mezzo ai pali. Laidlaw trasforma. L’Italia non fa attendere la reazione, che arriva dopo un solo minuto con Josh Furno che realizza una meta dopo un avanzamento rapido ma potente del carrettino azzurro. Haimona non trasforma, ci riesce soltanto dopo due punizioni realizzate da Laidlaw.
Al 36’ la partita cambia verso: gli Azzurri guadagnano una punizione, e Kelly Haimona decide di andare per i pali. La conclusione, apparentemente fuori, viene deviata da una folata di vento e va a sbattere contro il palo: Venditti non si fa cogliere impreparato, soffia il pallone agli avversari a due passi dalla linea di meta e va a toccare il palo prima e la linea di meta dopo. L’arbitro chiama il TMO e convalida la marcatura. Haimona stavolta non sbaglia, e si va al riposo sul 16-15 per gli scozzesi.

Il secondo tempo vede le squadre molto più attente: entrambe si rendono conto di giocarsi la partita più importante del Sei Nazioni e di dover lottare per portare a casa la vittoria. È così che i primi punti arrivano solo al 66’, con Laidlaw che centra i pali su calcio di punizione, portando i Cardi a 4 punti di vantaggio. L’Italia per vincere non può più sperare in un drop o in un piazzato, anche perché né i piedi di Haimona né quelli del subentrato Allan – che spreca un’occasione per portarsi in vantaggio prima del calcio di Laidlaw da posizione abbastanza centrale – sanno dare garanzie. L’obiettivo è la meta, ed il gioco lo dimostra, con l’Italia sempre nel campo scozzese nell’ultimo quarto d’ora. Prima gli Azzurri ci provano con la mischia, ma l’arbitro prende la discutibile decisione di fischiare fallo contro gli italiani, nonostante le numerose scorrettezze degli highlanders nel pack. Il 10 scozzese rinvia ma, complice la pioggia, la sua pedata non è delle migliori, permettendo la ripartenza degli Azzurri, che si rifanno vivi nei 22 metri avversari. Dopo numerosi tentativi di sfondare il muro della Scozia, l’Italia supera la linea di meta con un raggruppamento. Il direttore di gara, l’irlandese Clancy, che poco prima aveva sventolato il cartellino giallo ad un giocatore scozzese, non può far altro che assegnare la meta tecnica a pochi secondi dalla fine, consegnando la dodicesima vittoria italiana alla storia del Sei Nazioni, la settima in sedici incontri con i Cardi delle Highlands.

Il riconoscimento man of the match, dedicato al migliore in campo ed assegnato solitamente alla squadra vincente, è andato – meritatamente – all’estremo azzurro Luke McLean, utility back in forza al Benetton Treviso. Causa i numerosi infortuni, oggi l’Italia ha avuto due giocatori al primo caps in Nazionale, Michele Visentin ed Enrico Bacchin, entrambi del reparto tre quarti, che guidati dall’esperto man of the match hanno disputato un’ottima partita. Sugli scudi anche Furno e Venditti, che, al di là delle mete, hanno realizzato una meravigliosa gara, mentre a non brillare particolarmente sono stati Minto – autore di diversi falli evitabili – ed i mediani d’apertura Haimona ed Allan. Nonostante non tutti siano riusciti ad esprimersi al meglio, nessun azzurro merita comunque la bocciatura.

Capitolo a parte per l’arbitro irlandese Clancy che ha diretto la gara del Sei Nazioni. Le regole del rugby sono complesse, talvolta anche i giocatori non le conoscono fino in fondo. Ma un direttore di gara non può dimenticarsi l’esistenza del muro o velo che dir si voglia. Questo fallo va fischiato quando il giocatore con il pallone ha, tra se e gli avversari, un compagno di squadra che lo copre, proteggendo la sua avanzata. Il fallo è stato reiterato dagli scozzesi per tutto l’arco del match, senza essere fischiato una sola volta. Emblematica nel secondo tempo l’azione in cui un avanti azzurro va a sbattere contro uno scozzese senza palla che copriva il compagno in possesso dell’ovale. Oltre a questa dimenticanza non da poco, ci sono tanti altri errori, grandi e piccoli, di cui l’Italia avrebbe potuto chiedere conto a Clancy in caso di sconfitta, ma questa vittoria nel Sei Nazioni fa sì che gli errori arbitrali possano essere lasciati alle spalle. La sacrosanta meta tecnica nel finale non fa ottenere clemenza nel giudizio, il voto meritato dall’irlandese resta comunque l’insufficienza.

Al termine della gara, l’entusiasmo per la vittoria nel Sei Nazioni spopola a partire dai social network. E così, tra tutti i complimenti ricevuti dagli Azzurri, spicca quello del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che definisce gli Azzurri  “strepitosi”. Renzi scrive anche “Evitato il cucchiaio di legno”: in realtà non è così, ma ne abbiamo allontanato di molto lo spettro.
A Murrayfield, invece, il capitano Sergio Parisse ci tiene a rispondere – attraverso i microfoni di DMAX – alle malelingue che si scatenano periodicamente contro l’Italrugby. Da parte sua, arrivano solo complimenti alla squadra, in cui nessuno credeva prima della partita. Un chiaro invito per chi pensava nel tracollo azzurro a stare lontano dal carro dei vincitori.

Lo stadio di Murrayfield, tempio del rugby scozzese, era già stato il teatro dell’unica vittoria in trasferta degli Azzurri fino ad oggi. Con il successo odierno, l’Italia si schioda dall’ultimo posto ed evita il whitewash, il riconoscimento per chi conclude il Sei Nazioni senza punti, ma resta in gara per il cucchiaio di legno. Se gli highlanders dovessero terminare il torneo a pari punti con gli italiani, infatti, sarebbero agevolati dalla differenza dei punti realizzati e subiti nel corso del torneo. Tuttavia, gli scozzesi se la dovranno vedere con l’Inghilterra a Twickenham ed in casa con l’Irlanda, le due superpotenze del torneo. L’Italia, invece, galvanizzata da questa vittoria quasi insperata, giocherà le prossime sfide del Sei Nazioni contro Francia e Galles all’Olimpico.

Tags:Allan,azzurri,Bacchin,DMAX,Furno,Haimona,highlanders,Italia,Italrugby,Laidlaw,Luke McLean,Murrayfield,olimpico,Renzi,rugby,scozia,Sei Nazioni,Venditti,Visentin

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