Nella giornata di ieri si è svolto l’incontro tra Matteo Renzi ed il presidente uscente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, nell’ambito degli incontri per il semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea. Secondo Barroso per costruire un’ Europa forte, “abbiamo bisogno di un’Italia forte” che, per il lavoro intrapreso dal governo nel campo delle riforme, “merita credito” – sembrando così positivo alla richiesta italiana di maggiore flessibilità. “La flessibilità non è una richiesta dell’Italia. Serve all’Europa non all’Italia: all’Italia serve il processo di riforme che abbiamo iniziato”, ha cercato poi di chiarire Renzi – soprattutto a causa degli screzi degli ultimi giorni con la Bundersbank ed intimando a quest’ ultima di non entrare nel dibattito politico.
Renzi ha colto l’occasione per ricordare cosa l’ Italia intende fare in questo semestre di presidenza: “Italian leadership is very strong” – ha esordito con tono scherzoso, per poi continuare in maniera seria – “l’Italia vuole fare di questo semestre una grande occasione per restituire speranza e entusiasmo ai cittadini europei. Loro sono i nostri stakeholders, sono il nostro punto di riferimento, sono il motivo per cui lavoriamo”. Ovviamente l’Italia non dovrà fare bene solo in Europa ma anche al suo interno, grazie al progetto di riforme 1000 giorni, con cui di avranno riforme fiscali, giudiziarie, della Pa, della costituzione e delle istituzioni, per ottenere, finalemnte, quel “restyling” tanto agognato dai cittadini.
Alle parole del nostro premier, sono seguite le lodi di Barroso, che ha garantita il pieno sostegno all’Italia: “Sosteniamo pienamente la presidenza italiana. Ha obiettivi chiari tra cui, in particolare, la necessità di riforme. Abbiamo bisogno di questo nuovo entusiasmo”, per poi ricordare le necessità dell’ Unione Europea: “I nostri Paesi hanno bisogno di essere più competitivi, di rigore fiscale, delle riforme che Renzi ha lanciato in modo molto coraggioso, ma anche di investimenti senza i quali non ci sarebbe crescita e lavoro”. Riguardo la flessibilità, ha ricordato che nel Patto di stabilità e crescita vi sono molte regole, ma che queste possono, ed in questo momento di bisogno devono, essere applicate in maniera intelligente, “questo è fondamentale. Se un Paese deve fare degli sforzi a breve per riforme strutturali, bisogna dargli credito. Quindi le riforme strutturali vanno fatte perché sono fondamentali, Paesi come l’Italia ne hanno bisogno e sarebbe un errore essere ossessionati solo dal consolidamento dei conti”
Sull’ altra tematica che sta molto a cuore all’Italia – il problema dell’immigrazione – si è chiarita la necessità di “una responsabilità condivisa” da parte di tutta l’Europa. Barroso ha colto l’occasione per ringraziare gli sforzi fatti dall’Italia in questo settore affermando che :”Senza l’intervento della Repubblica e della Marina italiana- ha sottolineato Barroso – questi uomini, donne e bambini sarebbero morti. Questo merita tutta la mia attenzione”. Dal canto suo Renzi non ha intenzione di interrompere l’operazione Mare Nostrum ma, per questa gestione dei flussi migratori nel mediterraneo c’è bisogno di “maggiore presenza in Libia e il rafforzamento di Frontex”.