La Pomigliano lustrata degli anni ’80 è roba di tempi andati e lo sa bene pure il sindaco della vecchia guardia socialista che strizza l’occhio alle scelte dell’imperatore Fiat. Morale della favola: Marchionne, teniamocelo buono. Meglio 19 famiglie in mezzo alla strada che rischiare di fermare una volta per tutte la produzione di Pomigliano d’Arco e seguire le sorti di Termini Imerese. Dall’altra parte della barricata, sul filone di una sceneggiutura alla Peppone e Don Camillo, c’è il parroco di frontiera don Peppino Gambardella che chiede “un equilibrio tra capitale economico ed umano”. Scusate, ma i preti non dovevano starsene buoni buoni a dare lezioncine di catechismo dagli altari? Fuori dal coro da una delle diocesi più conservatrici della Campania – quella di Nola – il parroco della chiesa di San Felice non ne vuole sapere di farsi gli affari suoi e continua la battaglia al fianco delle famiglie degli operai di Pomigliano con questo slogan: “Il lavoro è un diritto di tutti. Quando manca, bisogna spartirlo in parti uguali. Questa si chiama solidarietà”.
Tornando al nostro barzellettiere. A chi spetterebbe di scivolare sulla buccia di banana per far scattare la risata convulsa come in ogni barzelletta che si rispetti? Non sempre accade che funzioni il meccanismo della risata. Questa volta si tratta solo di “riso amaro” e delle contraddizioni del mercato lavorativo del Belpaese.
Fiat di Pomigliano: Petizione Anti Fiom Procura in campo per 19 licenziamenti