La foto che vedete qui sopra non è certo la più spettacolare scattata a Basilea. Ma è evocativa di un mood che si respira in questa città a Nord della Svizzera, che confina con due paesi stranieri (Germania e Francia, ha due dogane), vanta parchi e opere d’arte che sbucano da ogni dove passeggiando, e conta 40 musei.
Pur ospitando due grandi società farmaceutiche (Roche e Novartis, grandi mecenati per opere artistiche e infrastrutturali, assieme a banche e compagnie di assicurazioni) e avendo la soglia di disoccupazione al 3-5 %, è una città efficiente si, moderna, cosmopolita (ci sono bistrot e ristoranti praticamente di tutte le nazionalità) ma anche fatta per il movimento lento.
Lo dicono i tram colorati che attraversano tutta la città, puntuali e puliti, che ben si abbinano col paesaggio, che qui non serve utilizzare la macchina. Lo dicono le piste ciclabili e pedonali che affiancano ben protette le arterie stradali. Pur essendo una città da 170mila abitanti, non c’è traffico. In compenso i parcheggi per le bici sono immense. E con speciali carrellini, la gente ci va a fare anche la spesa grossa o ci porta i bambini.
Tour low cost di Basilea col tram 16
Se vi va di fare un giro low cost della città pur mescolandovi tra i locali, prendete il tram 16: il giro completo dura circa 40 minuti e il bello di questa linea è che attraversa i punti salienti di Basilea: dal municipio rosso alla sede dell’ Unione delle Banche Svizzere, progettata dall’archistar Mario Botta, al centro città storico che ben si mescola con le opere moderne di artisti, designer e architetti, e risale su una collina boscosa immersa nel verde, tra orti urbani, un parco, casette e giardini.
Un tuffo nel Reno col “wickelfisch”
E gente a spasso. Dappertutto: in bici, a piedi, lungo il Reno, il fiume che attraversa la città e che è talmente pulito che si pescano gamberoni e sono tornati ad attraversarlo i salmoni. E naturalmente, ci si può fare il bagno.
In estate ci si affolla sulle sue rive tra grigliate, chiacchiere, aperitivi e tuffi: con una specie di marsupio impermeabile, chiamato “wickelfisch”, e a forma di pesciolino appunto, si possono ficcare dentro tutti i beni che non si vuole lasciare incustoditi e portarseli appresso in acqua, come una specie di boa galleggiante. Tornati a riva, ci si riveste e via.
Tra arte e natura
E poi ci sono i musei: splendidi, con collezioni e artisti al loro interno da lasciare a bocca aperta,con giardini dove sostare, a piedi nudi, circondati da opere d’arte. Succede al museo Tinguely progettato da Mario Botta, dove dopo le esperienze giocose delle opere dello scultore all’interno (la città ne è ricca) ci si rilassa fuori, tra fontane ed erba soffice, dove sedie e grandi alberi invitano al relax.
A poca distanza dalla città (raggiungibile in tram ovviamente), a Riehen, c’è un capolavoro di arte: la fondazione Beyeler, che nasce su un edificio progettato da Renzo Piano, circondata da installazioni verdi, dove anche fiori e cespugli fanno parte di opere artistiche e che al suo interno conserva una delle collezioni più ambite al mondo, valorizzate da un’architettura speciale che ne valorizza ognuna e fa filtrare la luce naturale al meglio.
Al suo interno, le pareti degli spazi che ospitano le collezioni temporanee, cambiano colore e aspetto a seconda dei quadri che ospiteranno. Fuori, un ristorante dove gustare una gustosa pizza alsaziana nel dehor, sculture e prati per passeggiare, tanto verde, dove tutto ci dice che in fondo, se si impegnano, l’opera dell’uomo e quella della natura assieme possono produrre capolavori.
- La fontana animata di Tinguely. In estate i bimbi giocano con gli spruzzi
- Tram moderni e case antiche
- Angoli pubblici verdi dove fermarsi a leggere
- Lungo il Reno. Di fronte, la più antica università della Svizzera (1460)
- Bici e casette
- A piedi nudi nel parco (al museo Tinguely)
- Aperitivi sul Reno
- Panorami romantici
- E architetture moderne
- Tram colorati e architettura
- Alla Fondazione Beyeler, ci si sdraia sull’erba
- Parcheggio per bici
- In giro sul tram
- Sentirsi Alice in Wonderland
- Il ristorante alla fondazione Beyeler (e qualcuno a sinistra riposa sotto una scultura)