Mancano solo 5 giornate al termine della regular season di serie A2 Gold e la Manital PMS Torino non può più permettersi di sbagliare.
Dopo la sconfitta triste (ma non da imputare esclusivamente alla squadra) in semifinale di Coppa Italia contro Verona è arrivata un’altra imbarazzante disfatta e, stavolta, ascrivibile in toto ai torinesi; quella sul parquet di Trieste, una squadra giovane ed energica, vogliosa di dimostrare che per vincere non servono nomi importanti e tanti soldi.
È stata una settimana burrascosa in casa Manital, con rumors e smentite su un possibile taglio di coach Bechi e di un allontanamento volontario di uno dei soci fondatori della casa gialloblù ma, adesso, dopo scuse profuse al pubblico, riunioni di delucidazioni e animi finalmente acquietati (almeno in apparenza) , domenica, al PalaRuffini, è l’ora dell’esame finale.
Mancinelli e compagni ospiteranno la Moncada Agrigento, ottava in classifica a quota 22 punti, ma con un andamento decisamente migliore dei padroni di casa in questo girone di ritorno: 7 vinte e 3 perse per i siciliani, in netta ripresa rispetto ad inizio stagione e determinata ad arrivare ai playoff. Per quanto riguarda i numeri della PMS, le 5 vittorie contro le 5 sconfitte non devono far altro che spronare i giocatori ad invertire questo cupo circolo vizioso in cui sono caduti, cercando di mantenere salda almeno la terza posizione.
L’INTERVISTA
Capitan Guido Rosselli, ala di grande concretezza classe ’83, al primo anno in maglia gialloblù, commenta la situazione e presenta il match.Cos’è successo a Trieste?
“Non c’è gran che da dire. È stata una partita indegna e dobbiamo scusarci in primis con il nostro presidente e poi con i tifosi. Si possono sbagliare i tiri, si può commettere qualche imprecisione in difesa, ma sicuramente non si può scendere in campo con quel tipo di atteggiamento e sbagliare in quel modo l’approccio alla partita”.
Com’è adesso l’umore in spogliatoio?
“Questa settimana è sicuramente andata molto meglio. Quest’anno non siamo ancora riusciti ad allenarci bene in maniera continuativa a causa dei vari infortuni. Le scorse due settimane di nuovo non eravamo presenti tutti e comunque gli allenamenti ne risentono. Non deve essere una scusante ma purtroppo è un dato oggettivo. Tra noi compagni ci siamo confrontati (senza bisogno di coinvolgere lo staff) e abbiamo chiarito che così non può andare avanti. Dobbiamo dare un segnale forte ai tifosi e alla società”.
Il tuo ruolo di Capitano in questo momento può fungere da collante?
“Più che collante, visto che “strappi” non ce n’è, cerco di essere sempre presente e dire la parola di incitamento gusta al momento giusto. Ma non solo. Sto cercando di essere utile in tutti i momenti, sia fuori che dentro al campo”.
Domenica vi aspetta un’altra partita non semplice, ma non potete più permettervi passi falsi…
“Dobbiamo vincere assolutamente; non c’è altra parola d’ordine se vogliamo mantenere il terzo posto senza dover guardare i risultati degli altri. Agrigento non è una squadra facile, corrono molto e tirano tanto da 3 punti come noi e quindi dovremo stare attenti a non farci trascinare nel “corri e tira”, perchè se no poi diventa facile commettere errori”.
Qualche giocatore in particolare da temere?
“Sicuramente Marco Evangelisti, da ex giocatore della PMS, vorrà far bene a Torino. Io lo conosco da quando avevo 20 anni e so che è un’atleta molto dotato e può far canestro a ripetizione. Anche a Saccaggi bisognerà stare attenti, perchè se entra in striscia può fare un mini break in qualsiasi momento”.
Mancinelli, in un’intervista, ha detto che voi siete tutti singolarmente molto forti ma che ancora non giocate di squadra. Secondo te, se è vero, perchè non ci riuscite ancora dopo così tante partite?
“E’ un problema di saper cosa dobbiamo fare quando siamo in campo. Quando ci vengono chieste determinate cose dobbiamo farle, sacrificandoci per la squadra e al momento, fare la cosa giusta, che ad esempio può essere prendere un rimbalzo, fare taglia fuori, fare un buon blocco per far segnare un compagno o fare un passaggio in più per avere un tiro migliore”.
Ma voi tutte queste cose le sapete fare e l’avete anche dimostrato…
“Le sappiamo fare ma non le sappiamo fare con continuità è questa il vero problema. E adesso la differenza sta proprio lì. Anche in Coppa Italia abbiamo dimostrato per tre quarti di potercela giocare. La continuità ci manca perchè ci manca anche la continuità in allenamento, dovuta agli infortuni e a tante altre cose che sono successe e, purtroppo, ancora stiamo cercando questa costanza”.
MANITAL PMS TORINO – MONCADA AGRIGENTO
Domenica, 22 marzo, ore 18.00, PalaRuffini.
Il match si potrà ascoltare in diretta su radio MBUN: http://sportorino.com/radio/