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Basket: Intervista a Coach Pillastrini del PMS per la promozione in Lega Due. Non chiamatelo “mister”.

Creato il 11 giugno 2013 da Sportduepuntozero

PMS BasketIn occasione dell’importantissimo traguardo appena raggiunto dal Manital Pms Torino, non poteva mancare un’intervista a colui che, insieme ai suoi atleti, ha portato in vetta il basket torinese dopo 18 anni. Ecco cosa ci ha raccontato Stefano Pillastrini, regista, coach, allenatore, ma assolutamente non “mister” dei giallo-blu, perchè, come ha giustamente sottolineato: “Il basket non è il calcio”.

Innanzittutto cosa si prova dal di dentro per questo grandissimo successo?

Siamo molto soddisfatti. Per quanto riguarda la preparazione, abbiamo giocato una partita che portava a compimento il duro lavoro. Dopo tutto quello che abbiamo seminato, è finalmente arrivato il momento di raccogliere.
La Gara 3 è stata piena di tensione, il pubblico era davvero molto caldo e il palazzetto di Matera è strutturato in modo tale da mettere il pubblico praticamente sul campo. Come mi aspettavo però, nonostante la grande passione dei tifosi, non è mai mancata la correttezza nei nostri confronti. La pressione era comunque fortissima, ma sono rimasto molto soddisfatto, perchè abbiamo saputo rimanere concentrati. Il Pms ha reagito con carattere e coraggio.

Ha qualche sassolino che adesso può finalmente togliersi dalla scarpa?

Nessuno sassolino, ma posso dire, con orgoglio, che non abbiamo mai fatto finta di giocare tanto per farlo. A differenza di altri, che hanno dichiarato che l’obiettivo era di restare a metà classifica in modo da stemperare la tensione, noi abbiamo detto chiaramente di voler vincere fin da subito. Ammettere di avere un traguardo così ambizioso ha reso tutto più faticoso, abbiamo rischiato con questa strategia, ma è stata vincente, perché ci ha permesso di imparare a convivere con questo tipo di pressione. Tutto ciò ci ha portato a non aver paura e a non tremare mai per le vertigini di stare in alto.

 Quando ha temuto che non ce l’avreste fatta?

Quando si ha di fronte un obiettivo così ambizioso questo tipo di paura c’è sempre. Il momento più difficile però è stato senz’altro a marzo, abbiamo perso 5 partite di fila. Anche in quel momento, però, non ci siamo arresi o fatti abbattere dalla paura e abbiamo continuato il nostro lavoro, a credere, infatti abbiamo poi reagito con 9 vittorie consecutive.

Parliamo del futuro. Squadra che vince non si cambia? Cosa succederà al Pms con questa promozione?

 Adesso siamo ancora in pieni festeggiamenti! Non ci siamo nemmeno ancora seduti con i dirigenti. E’ certo che sono tutti quanti sono molto soddisfatti della squadra e si farà di tutto per dare continuità. I giocatori sono stati scelti fin dall’inizio con un’ottica di crescita e non “usa e getta”, ma bisogna essere realisti.
Va anche aggiunto che, in coerenza con quanto affermato precedentemente, la programmazione iniziata l’anno scorso contemplava questo risultato, perciò non siamo impreparati.
Certamente dobbiamo continuare ad essere umili, oltre che ambiziosi, anche perchè, di fatto, siamo esordienti in Lega Due.  Dovremo imparare a muoverci in questo nuovo contesto e, soprattutto, ci impegneremo per non disperdere ciò che abbiamo fatto finora.

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