Ieri sera alla Panetti dopo 40′ intensi di pallacanestro la festa finale era color gialloblù. All’apparenza potrebbe sembrare una delle tante vittorie in campionato del settore giovanile della PMS Basketball, con l’U14 elite protagonista che sconfigge il CUS Torino per 49-62.
In realtà, e anche se la regular season non è ancora finita, per Moncalieri questo successo in trasferta significa molto di più: l’accesso matematico alle finali nazionali di Bormio.
Qualificarsi alle finali nazionali è un buon risultato ma, forse, in una piazza come Torino, ancora non sufficiente per essere ricordato. Ma se sono ben 6 le squadre giovanili di una società a raggiungere questa importante meta, forse, allora, il merito di entrare negli annales della pallacanestro cittadina, ce l’hai.
I SUCCESSI DEL SETTORE GIOVANILE
U17 PMS Basketball
La DNG U19 di coach Ciaboco sarà la prima squadra gialloblù a competere nelle finali che, tra l’altro, si terranno proprio nel capoluogo sabaudo dal 25 al 31 maggio. Un torneo molto competitivo che vedrà Vangelov e soci sfidare già nella prima fase squadre di altissimo livello tra cui i campioni in carica di Casalpusterlengo e i veneziani della Reyer, dove milita una futura promessa del basket nostrano made in Turin: Riccardo Visconti.
La settimana scorsa, invece, sono stati i ragazzi U17 ecc. del trio Di Meglio-Mosso-Squarcina a guadagnarsi, con una giornata di anticipo l’accesso alle finali nazionali di Treviso in programma dal 15 al 21 giugno, dopo aver conquistato con 23/26 vittorie il titolo regionale.
Ieri, invece, è toccato ai giovanissimi dell’U14 elite capitanati dal duo Siclari-Leccia festeggiare il pass per Bormio dal 12 al 19 luglio.
Infine, è doveroso farne menzione, i quindicenni di Di Meglio, imbattuti in campionato, tra qualche settimana all’interzona di Livorno avranno la possibilità anche loro di regalare il settimo pass alla società.
Ma non solo. Come dimostrato dalla prima squadra, nel mondo PMS, vige la par condicio per quanto riguarda le signore. E il basket in rosa non è da meno nel settore giovanile con lo stesso numero di squadre ad essersi qualificato alle finali.
L’U19 è stata la prima a disputarle il mese scorso. Dopo essere entrata tra le prime 8 squadre battendo le ex campionesse italiane del Geas Sesto San Giovanni, Rosso e compagne, però si sono arrestate ai quarti di finale contro Bologna.
Adesso toccherà alle U17 di coach Spanu e all’U15 di Bronzin cercare di andare il più avanti possibile a Porto San Giorgio dal 7 al 13 giugno le prime, e a Roseto degli Abruzzi dal 26 giugno al 2 luglio le seconde.
LA RICETTA GIUSTA
Chi meglio dei responsabili del settore giovanile di questa società potrebbero svelare la ricetta perfetta di questi innumerevoli successi?
Vincenzo Di Meglio (resp. Settore maschile) e Marco Spanu (resp. Settore femminile) sono a capo del vivaio gialloblù da 3 anni e oggi, più che mai, possono ritenersi soddisfatti di questa stagione. “I risultati che abbiamo raggiunto in questi anni sono il frutto di una cultura del lavoro e di un modo di vivere la pallacanestro che non è pensiero unico ma è il risultato del confronto quotidiano” spiega Di Meglio.
“Sono 2 gli elementi fondamentali su cui si basa la società: la programmazione e la cultura del lavoro. Non ci interessava raggiungere gli obiettivi nel breve periodo, ma abbiamo cercato di creare un progetto a lunga durata in modo tale da formare giocatori che, prima o poi, attraverso un lavoro costante (si veda ad esempio la prima squadra femminile che ha conquistato la promozione in serie A1), raggiungeranno quei risultati” conclude Spanu.
Tanto lavoro, in palestra e fuori, tanta dedizione, costanza e passione. Sono questi gli ingredienti giusti che, uniti a talenti naturali come la giovanissima Trucco (figlia d’arte classe ’99) e il ligure Pichi (già in prima squadra e da poco convocato in nazionale U20), fanno si che la società di Moncalieri possa portare in giro per l’Italia i propri colori.
Forse, quest’anno, nessuna di queste squadre tornerà a casa con lo scudetto (che nel maschile manca dal lontano 1977 e nel femminile dal 2003). Forse, quest’anno, nessuno di questi giovani giocatori proverà l’ebrezza di tagliare la retina nella finale e di cantare l’inno nazionale con la medaglia al collo. Ma, certamente, quest’anno avere avuto il merito di portare praticamente tutte le proprie giovanili ad una manifestazione di prestigio e fargli vivere le emozioni che solo le Finali Nazionali possono dare, è già una delle più grandi vittorie che una società possa desiderare.
E poi, se non si vince quest’anno… c’è sempre l’anno prossimo.