Sei mesi di squalifica per Daniel Hackett e un futuro lontano dall’Italia. La decisione del giudice sportivo della Federbasket, Andrea Tavezza, ha accolto la richiesta del procuratore federale Marco Lucente di punire, seppure con il “minimo” della pena, il playmaker azzurro che, lo scorso 18 luglio, aveva abbandonato “senza giustificato motivo e senza autorizzazione” del ritiro della Nazionale che era in corso a Trieste.
Daniel Hackett (cdn.blogosfere.it)
La pena inflitta ad Hackett dalla Federbasket. La pena ad Hackett inizierà a scontare il 12 ottobre 2014, data di inizio del campionato di Serie A, e scaturita dalla violazione dell’articolo 42 sexies (Atleta di interesse Nazionale) e del 38 (Dichiarazione a mezzo stampa), per quanto scritto su Facebook con l’intento di spiegare il proprio gesto.
L’agente di Hackett, Scotti, e la dichiarazione del suo errore. “Siamo convinti che Daniel abbia sbagliato, lo ha ammesso – ha detto oggi il suo agente Mario Scotti che, assieme al giocatore e alla madre Katia, ha partecipato all’udienza svoltasi nella sede della Fip -. Non sta bene, è in stato di disagio, si è allontanato dal ritiro ma è rimasto a Trieste in taxi, io e sua madre abbiamo provato a convincerlo a rientrare ma appena ha messo giù il telefono è arrivato il comunicato tempestivo della Fip, si è trovato nel panico e ha pensato ‘mi hanno tagliato fuori’”. Nel dibattimento, il suo avvocato Domenico Zinnari ha sollevato eccezioni legate al fatto che la Fip non ha ancora adottato il nuovo codice di procedura di giustizia sportiva del Coni, che avrebbe portato a un giudizio collegiale. Ora ha tempo 24 ore per annunciare ricorso e altre 24 per presentarlo alla Commissione Giudicante.
Un momento delicato per la carriera di Daniel Hackett. Entro 30 giorni dalla pubblicazione della sentenza, può rivolgersi al Collegio di Garanzia del Coni per l’ultimo grado di giudizio. “Il minimo edittale per quella fattispecie di condotta è molto alto – rileva all’Ansa, Alessandro Marzoli, presidente della Giba, che aveva assistito Hackett nell’audizione in Procura -. Una sanzione di sei mesi, per un ragazzo di 26 anni, appare spropositata. Noi dell’associazione consideriamo importantissima e sacra la maglia azzurra – ha aggiunto il rappresentante dei giocatori italiani -, ma siamo vicini a Daniel, un ragazzo che sta vivendo un momento molto difficile della sua carriera”.
L’Olimpia Milano potrebbe infatti cederlo o licenziarlo per giusta causa. “Con Milano noi non abbiamo ancora parlato – aveva detto Scotti prima della sentenza -. Ci stanno chiamando un sacco di squadre dall’estero, ma la volontà di Daniel è di giocare per Milano. Il suo arrivo ha cambiato la squadra perché è un giocatore che porta via la pressione dagli altri. Tutta questa pressione lo ha fatto arrivare a fine anno in uno stato di stanchezza fisica e mentale”. Ora per tornare a giocare al più presto in Italia gli servirà vincere in secondo grado. (ANSA)