La stagione NBA è iniziata e Olimpiazzurra seguirà con attenzione il rendimento dei tre moschettieri azzurri, probabilemente nell’anno più importante e decisivo per la lora carrier oltreoceano. Proprio per questo tracciamo un primo bilancio di questo inizio di stagione:
DANILO GALLINARI: Per il Gallo si tratta dell’anno della verità, perchè in questa stagione dovrà dimostrare di valere il contratto da superstar che i Nuggets gli hanno fatto firmare in estate. L’inizio non è stato dei migliori, complice un infortunio alla caviglia che ha rallentato il rientro in campo e non ha di certo favorito Danilo nelle sue prime uscite. La decisione di tornare in campo nonostante il dolore ha certamente influito sul rendimento opaco del 24enne soprattutto al tiro, dove le percentuali non rispecchiano assolutamente le qualità di tiratore del Gallo, che viaggia con un solo 22% da tre punti e un totale di 31%. La cosa che non manca di certo a Gallinari è lo spirito da combattente e lottatore e proprio per migliorare il suo rendimento al tiro ha dichiarato che si sta sottoponendo a degli allenamenti extra. Nelle ultime partite le cifre sono migliorate ed ora l’ex giocatore dell’Olimpia Milano viaggia a 14punti di media e con più di sette rimbalzi conquistati a partita, statistica molto importante e che li fa guadagnare minuti importanti agli occhi del suo coach George Karl, che crede ciecamente nell’italiano tanto da affidarli molte volte l’ultimo decisivo tiro nel finale di partita, come accaduto in cada dei campioni in carica dei Miami Heat.
ANDREA BARGNANI: Il Mago si deve rassegnare ad un’altra stagione di gloria personale e di delusione per la sua squadra. I Toronto Raptors sono una delle franchigie più deboli sia ad Est che ad Ovest e l’inizio d’anno non ha migliorato questa credenziale. Sono arrivate solamente due vittorie (ieri quella roccambolesca con Indiana) e il centro romano continua ad alternare buone prestazioni a passaggi a vuoto problematici, come i soli otto punti nella serata di ieri. Le percentuali di Bargnani sono comunque positive, perchè l’azzurro ha più di sedici punti a partita di media (miglior prestazione i 25 contro Dallas) e tira quasi con il 40% da tre punti, anche se il numero di rimbalzi presi in media ogni serata rimane ancora troppo deludente per un giocatore del suo ruolo (poco più di quattro a gara). Arrivato ormai al sesto anno in Nba per Andrea c’è il rischio di diventare un ottimo giocatore da piccola-media squadra e mai una vera e propria superstar in palcoscenici più importanti o in squadre che lottano almeno per arrivare ai playoff.
MARCO BELINELLI: Anche il futuro nella lega di Marco Belinelli dipende da questa stagione e dal rendimento che il bolognese avrà da qui fino alla fine dell’anno. Rimasto free agent quest’estate il Beli ha deciso di accordarsi con i Chicago Bulls, che dopo la partenza di Kyle Korver cercavano disperatamente una guardia tiratrice. L’inizio di stagione è stato molto incoraggiante, ma con il passare degli incontri coach Thibodeau a concesso sempre meno minuti all’azzurro (17di media), anche se Marco sta tirando con la miglior percentuale della carriera(52,9%). L’ultima partita vinta da Chicago contro Minnesota ha riportato fiducia all’azzurro, che ha totalizzato 11punti conditi da tre triple consecutive nel quarto quarto che hanno spezzato i T’Wolves. I Bulls aspettano il ritorno di Derrick Rose e forse anche Belinelli attende con ansia il rientro in campo della stella della franchigia, perchè si tratta di un play capace di spezzare qualsiasi tipo di raddoppio e mettere in ritmo con estrema facilità i suoi compagni, proprio quello di cui ha bisogno Marco.
foto tratta da mister-x.it
OA | Andrea Ziglio