TARANTO – Per capire esattamente senso e significato della parola antipolitica bisogna venire qui: cancello D dello stabilimento Ilva di Taranto, il giorno che la distrazione ha ammazzato uno di loro. Distrazione. Chi si è distratto? «Io no. Lavoro alle colate continue. Se mi distraggo succede un casino. Tutti gli altri però si sono distratti. Come se si sono distratti». E’ mattino, c’ è il sole, il discorso di Marco, 33 anni, di Grottaglie, viene fuori tutto di un fiato. «Non l’ ho sentito dire a nessuno ma lo sai qual è la vera vergogna di questa campagna elettorale? L’ Ilva. Non ne ha parlato nessuno dopo che per mesi non si era fatto altro. Lavoro, salute, gli operai, i tumori, i Riva. Poi sono arrivate le elezioni e sono spariti tutti. Volevo chiamare chi l’ ha visto. E sai che ti dico? Ora mi distraggo anche io». La spiegazione è di un collega: Fabio, 38 anni, tubificio: «Bersani l’ hai visto qui fuori in questi mesi? Aveva paura di rispondere sul finanziamento che gli aveva dato Riva? La Finocchiaro ha già parlato dell’ incidente? Vico, ora ha tempo libero: non può parlare al telefono con Archinà… (ndr, agli atti ci sono intercettazioni tra il deputato Pd e l’ ex uomo delle pubbliche relazioni dell’ Ilva, oggi in carcere). Dove sono? Di quegli altri non parlo, di quelli di Berlusconi, perché stanno con i padroni. Non con gli operai. Io sono di sinistra. Ma la sinistra non è con me». Va bene, ma oggi che c’ entra la politica? Oggi è morto uno di voi. Oggi state piangendo. «Piangiamo perché si sono dimenticati di noi. Perché sono morti tre ragazzi negli ultimi mesi qui dentro mentre lavoravano. Capito? LAVO-RA-VA-NO. E nessuno mi ha spiegato perché, di chi è la colpa. Nessuno mi ha chiesto scusa. Io ho votato Grillo. Io sono un compagno. Io amo la politica. Ditemi: l’ antipolitica sono io o quelli che fanno finta che io non esisto?». Grillo ha vinto a Taranto: è stato l’ unico leader a venire in piazza e parlare alla gente, effettivamente non tantissima (a dicembre, duecento persone in piazza Immacolata), ma l’ unico che è andato a Taranto a mettere la faccia per strada, per altro non dicendo grande cose ma spingendo per il referendum sul futuro della città e dello stabilimento.A Taranto ha vinto Grillo. E non è esattamente come quando la Lega vinceva tra gli operai del Nord. «Noi non siamo arrabbiati. Noi non siamo rappresentati. Chi va a parlare di me al Parlamento? La Finocchiaro? Se non l’ hanno fatto finora, se hanno permesso a uno sconosciuto di diventare il capo della commissione tecnica che doveva decidere il mio futuro (ndr, Dario Ticali, numero 1 della commissione Aia), perché mi devo difendere ora?». E i sindacati? «Abbiamo difficoltà» ammettono dalla Fiom alla Cisl che sentono di aver perso il polso in cambio di troppi capiturno. Sono preoccupate anche le forze di polizia che segnalano come l’ azienda,i consigli di fabbrica, non sono più controllate dalle sigle sindacali. Ci sono i cani sciolti, ci sono gli incazzati, ma ci sono anche quelli cattivi, i vecchi retaggi entrati in azienda ai tempi dell’ ex sindaco Giancarlo Cito («dicono che assomiglia a Grillo: ma a parte le nuotate che si fanno, sono cose diverse» dicono in fabbrica) che non hanno perso contatti con le famiglia criminali della città. L’ operaio Marco ritira fuori il discorso della distrazione: «Sono mesi che si parla della magistratura e dell’ azienda, della lotta tra di loro. Si sono dimenticati di noi e di quello che mi passerà in testa a me quando metterò un piede domani, dopodomani su una passerella come quella su cui è morto Ciro».
via‘Basta con i sindacati qui votiamo per Grillo’ – La Repubblica.
In questo ottimo articolo ci sono tutti i motivi dell’ascesa di Grillo in una piazza come Taranto,in una realta’ come l’Ilva che ha dato molti voti al M5S.
L’assenza della politica dai lavoratori,la questione ambientale resa pubblica dai media solo prima della campagna elettorale e poi il nulla piu’.
Ha ragione Fabio.La sparizione del PD e di Bersani dopo che sono stati scritti articoli sul suo ruolo con Riva per aver ricevuto finanziamenti per la campagna elettorale.
Poi la Finocchiaro,camaleontica donna di sinistra che a Taranto vince le primarie ma che di Taranto e dell’Ilva nulla sapeva prima della sua sporadica apparizione in riva allo jonio per giustificare il suo ruolo in terra tarantina deciso dalle alte cariche della sinistra romana.
Poi i locali,quei politici che assenti sono andati ai funerali dell’ultima vittima e che rivendicherebbero un ruolo decisivo sul futuro decisionale dell’azienda qui da noi.
Infine i sindacati,ormai allo sbando,che libererebbero i “cani sciolti “,come si vogliono definire gli operai senza tessera e che incazzati piu’ che mai,rivendicano una giustizia sociale e in difesa dei loro diritti negata dai sindacati stessi.
Insomma Grillo vince perche’ e’ anche la voce dell’Ilva,di una parte almeno,e molti ricordano un suo comizio in piazza Maria Immacolata dove parlo’ di referendum e futuro da decifrare con regole e attenzione all’ambiente.