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Basta nepotismo burgazziano. E poi lo chiamano Partito democratico!

Creato il 19 giugno 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Daniele Bonali, consigliere comunale del Pd eletto dai cremonesi, scrive una lettera di critiche contro l’assessore De Bona, solito punto debole. La lettera può piacere o no, anche Bonali è stato criticato perché è “solamente” un insegnante precario. Resta il fatto che Bonali si è impegnato attivamente nella sua lotta contro la devastazione delle politiche culturali. Alcuni si sono lamentati perché le proposte non erano chiare o non c’erano. È sorprendente però che Luca Burgazzi abbia scritto un’altra lettera uguale a quella di Bonali firmandosi però “responsabile provinciale cultura del Pd”. Teme di essere scavalcato. Deve mostrare le mostrine e i galloni.
Chi dei due ha scritto per primo? Nessuno. Le due lettere sono quasi identiche. Cento lettere diverse di autori diversi sarebbero un bel segno di vitalità. Due lettere uguali dimostrano che non c’è una regia.
Spero che il Burgazzi figlio dell’ex segretario cittadino Daniele Burgazzi (che non ha sfigurato) non insista. Dove sono le qualità per fare il responsabile provinciale del Pd nel settore cultura se copia Bonali a un anno di distanza? Bastano gli incontri di don Pier e la famiglia a trasformare uno studente in un protagonista della politica cittadina? La politica sta diventando un pericolo per la civiltà e la sopravvivenza della specie dopo aver fatto danni a ripetizione da lungo tempo. La politica ha trasformato il pianeta in una grande discarica di ingiustizie che non saranno mai riparate.
Ogni volta che sottolineo questo tristissimo nepotismo cremonese, così tipico della cultura conservatrice, arrivano commenti indignati che mi invitano anche a strani confronti con officine e ufficiali che copiano le lettere e le interrogazioni di Bonali.
Dato però che il nepotismo di Salini è stato criticato abbondantemente, perché quello burgazziano va tutelato?

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