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Violenza delle guerre nelle quali ci siamo precipitati negli ultimi anni; quante di queste possiamo davvero giustificare moralmente ed eticamente? Ok, in alcuni casi forse era devvero necessario fare qualcosa (Bosnia, Somalia, etc), ma allora perché non intervenire sempre e comunque dove vi sono soprusi e ingiustizie, come Zorro? Non se ne parla, lo facciamo solo in certi casi e li giustifichiamo in nome della realpolitik: servivano anche agli interessi occidentali o americani o europei o del proletariato o di Dio. Benone!Violenza della criminalità organizzata. Questa è facile, la disapproviamo in tutti i sensi, non è accettabile né moralmente né eticamente e non ci serve. Ma qualcuno se ne serve, e nessuno di coloro accusati di collusione con le varie organizzazioni si è finora fatto realmente (non per finta) da parte almeno in attesa dell'unica chiarezza che possiamo accettare, quella delle sentenze giudiziarie. E io sono tra coloro che pensano che nemmeno si faccia davvero tutto il possibile, politicamente ed eticamente per escluderla dalla vita del Paese.Violenza del lavoro sull'uomo: ogni anno le cosiddette “morti bianche” sono centinaia, cui si aggiungono morti per malattie professionali, infortuni debilitanti e incidenti sul percorso casa-lavoro o durante spostamenti di lavoro. Eppure ancora ci capita di girare per le nostre città e vedere muratori e manovali (attività che hanno il triste primato dei morti sul lavoro assieme all'agricoltura) senza casco, tuta e scarpe antinfortunistiche, senza imbracature nei ponteggi o sui tetti. Chi è preposto a questa sorveglianza non crede che questa violenza sia da condannare senza clemenza? Ma noi stessi, pensandoci bene, spesso chiamiamo un'impresa edile per farci un lavoro e paghiamo in nero, senza preoccuparci delle condizioni dei lavoratori quanto a sicurezza e contributi.Violenza legata al calcio. Inaccettabile: famiglie e bambini ormai espulsi dagli stadi, scene di guerriglia e devastazione fuori dai campi di gioco e persino nei centri urbani, nelle stazioni, su treni e autobus, negli autogrill. Eppure le partite di calcio non vengono vietate, né ci sono nei pressi degli stadi gli stessi autoblindo che abbiamo visto a Roma. È vero che lì era più facile, dato che con i tagli alle spese di polizia e carabinieri non si potrebbe nemmeno volendo fare un tale spiegamento di forze in ogni stadio. Comunque, tutto questo, in fondo, non ha fatto altro che favorire le società e le televisioni che fanno la compravendita dei diritti, dato che la gente preferisce stare a casa che rischiare una bottigliata in testa, e quindi qualcuno ne ha persino un tornaconto, da questa violenza: società “sportive” (le virgolette ormai, secondo me, ci vogliono), che guadagnano più dai diritti televisivi che dagli spettatori paganti) e società televisive. Allora una proposta concreta: perché non obbligare per legge entrambe le categorie di società a devolvere una percentuale del fatturato ottenuto dai diritti televisivi su controlli, servizi di vigilanza e videosorveglianza e attrezzature per il rilevamento di oggetti proibiti?Violenza verso il “diverso”, quella fisica o quella, non molto meno dolorosa, dell'astio (o dell'indifferenza) nei confronti dei migranti, incarcerati e trattati come bestie senza diritti se non quello di mangiare, come si faceva nelle prigioni dell'ottocento, con la scusa del controllo dell'identità e dello smistamento; verso i lavoratori stranieri con permesso di soggiorno costretti a file inumane per non farsi cacciare via e obbligati a pagare in nero cifre notevoli per l'affitto di stanze e baracche; ma anche contro omosessuali, musulmani, nomadi e “terroni”, i quali solo raramente ci ricambiano con la stessa moneta. È forse questa moralmente giustificata? Sono davvero costoro i responsabili delle cose che vanno male in Italia? Meritano il trattamento loro destinato nei Centri della Sicilia o del Mezzogiorno?Violenza della televisione, per fortuna meno sanguinosa delle precedenti: non tanto quella simulata della fiction, ma quella verbale (non di rado giungendo a vie di fatto) che tutti i giorni e a tutte le ore ci accoglie dall'altro lato dello schermo tv. Violenza sulle donne, fisica e morale, giustificata e di fatto propagandata dalla mentalità maschile comune, a casa, in strada, al lavoro e in decine di notiziari e talk show; e persino, ad alto livello, sminuita e/o praticata da qualcuno che occupa immeritatamente poltrone istituzionali.Violenza delle forze dell'ordine verso presunti o reali delinquenti, tossici (ad esempio ragazzi picchiati e persino morti in seguito alle violenze dopo un fermo di polizia o in carcere), “anarco-insurrezionalisti” (che sono come lo Yeti, pochi ne hanno visto le impronte; non è che quando ci servono li tiriamo fuori dall'armadio dove teniamo i vestiti della prossima stagione e gli scheletri?), o magari semplicemente manifestanti pacifici, come successo piuttosto spesso dal G8 del 2001 a L'Aquila, verso Disobbedienti, Terremotati, studenti, Pastori Sardi, Indignati, No-TAV.
Chiudo con la buona notizia. Oggi, 24 ottobre 2011, finalmente siamo riusciti a vedere una manifestazione pacifica da ambo le parti in Val di Susa.
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