Il Dottor Morte, meglio noto come Karl Hellfern, fa la sua prima apparizione sui numeri 29 e 30 di Detective Comics del 1939. Il personaggio, ideato da Gardner Fox e Bob Kane, è un abile chimico scopritore di un gas mortale, che utilizza per ricattare ed estorcere denaro ai ricchi cittadini dell’allora non meglio identificata città di Batman (il nome Gotham viene introdotto da Bill Finger più tardi, su Detective Comics #48 del febbraio 1941). L’unico che si può opporre al suo diabolico piano è Batman, così il Dottor Morte lancia un’esca all’eroe attraverso la classica, al tempo, inserzione sul giornale.
In effetti, lo sviluppo della storia è molto simile a un classico poliziesco d’azione, fatto di inseguimenti, sparatorie e perquisizioni, con un Batman più letale che mai: non solo uccide i due scagnozzi di Hellfern senza battere ciglio, ma non fa alcuna mossa per salvare il Dottor Morte dalle fiamme che sembra lo avvolgano alla fine di Detective Comics #29.1
Il personaggio, nonostante gli elementi seminati nella doppia storia da Gardner Fox, non fa più ritorno fino al 1982, in una doppia storia di Gerry Conway sviluppatasi su Batman #345 e Detective Comics #512. Viene, però, nuovamente abbandonato fino al 2003 quando ritorna su Batgirl #42 per merito dello scrittore Dylan Horrocks: questo è il terzo esordio per il personaggio (anche questa volta le sue origini vengono aggiornate), ma da allora ha continuato a comparire con una certa regolarità: partecipa, per esempio, anche al settimanale 52, collezionando alla fine una quindicina di apparizioni prima dell’avvento dell’universo del New 52.
Essendo un personaggio delle origini, Scott Snyder pensa bene di recuperarlo per la sua Anno Zero, facendolo esordire su Batman vol.2 #25 (sul Batman #28 della RW Lion) con una inquietante splash page in cui Greg Capullo reinterpreta la vignetta di Detective Comics #30, nella quale Bob Kane mostrava al lettore gli effetti dell’incendio sul volto del dottore.
La saga del Dottor Morte prosegue, quindi, sulla terza parte di Città Oscura, in Italia su Batman #29, con una delle migliori storie scritte da Snyder per Anno Zero. Lo sceneggiatore, infatti, con grandissima abilità riesce a mescolare flashback, visioni e ricordi insieme all’azione e alle atmosfere inquietanti già accennate prima, molto ben note a Capullo grazie all’esperienza accumulata sulle pagine di Spawn. Su tutto, però, spicca ancora una volta la caratterizzazione di Bruce Wayne, vero protagonista di Città Oscura: ancora una volta il ricco orfano mostra una determinazione e una chiarezza di idee che le sue precedenti incarnazioni non avevano, se non nella sua rappresentazione originaria. Ad esempio, nella scena all’ospedale, mentre Jim Gordon cerca di tenerlo legato al letto con un paio di manette per potergli parlare, Bruce mostra senza alcuno scrupolo le doti di escapista e le abilità fisiche che gli permettono di atterrare Gordon e puntargli contro la pistola, conclusione di un discorso pieno di rabbia e risentimento contro la corrotta polizia di Gotham in quel momento rappresentata dall’allora tenente Gordon.
È poi interessante osservare come Bruce non mostri alcuno scrupolo nello spingere il Dottor Morte a entrare dentro le turbine del motore di un jet, che poi accende: è un omaggio esplicito al Batman senza scrupoli delle origini di Kane, Finger e Fox.
Il resto dell’albo è descrivibile con una parola: attesa.
Per Detective Comics è l’attesa per l’inizio della saga conclusiva di John Layman. Corona di paura è, in effetti, una sorta di fill-in, che chiude la serie di back-up stories dedicate a Francine Langstrom; moglie di Kirk Langstrom, meglio noto come Man-Bat, autoelettasi Bat-Queen, è disegnata ottimamente da un Aaron Lopresti molto più a suo agio con le scene al limite dell’horror, che non con quelle più propriamente urbane. Una storia godibile, la cui lettura è, però, completamente apprezzabile solo da chi segue anche Batman: Il Cavaliere Oscuro, rivista sulla quale sono state pubblicate, nei mesi precedenti, le storie brevi che ne fanno da premessa.
Infine Nightwing: a voler essere cattivi, l’unico elemento che si salva è la copertina di Scott McDaniel, storico disegnatore della serie all’epoca di Chuck Dixon scrittore. In pratica Kyle Higgins sta cercando di scrivere la versione DC Comics del classico Spider-Man: gli elementi introdotti nella serie, come per esempio l’odio della città per i vigilanti mascherati o le difficoltà della convivenza di Dick con i coinquilini, rimandano inevitabilmente alle stesse difficoltà incontrate nella sua carriera da Peter Parker. Higgins, però, non è Stan Lee e la storia resta abbastanza anonima, con le vicende di Dick Grayson che, dopo 26 numeri, non si capisce ancora se siano rivolte a lettori adolescenti o universitari. Come al solito ottimo Will Conrad ai disegni, in questa occasione supportato da Cliff Richards.
Abbiamo parlato di:
Batman #29
Scott Snyder, Greg Capullo, John Layman, Aaron Lopresti, Kyle Higgins, Will Conrad, Cliff Richards
Traduzione di Stefano Visinoni
RW Lion, settembre 2014
72 pagine, spillato, colore – 3.50€