Nel mese di ottobre il mensile italiano dedicato a Batman, edito come sempre da RW Lion, si presenta con una foliazione maggiore del solito: ben 108 pagine, in luogo della solita settantina. Il motivo è da ricercarsi nel numero di Detective Comics qui ospitato, il n. 27: il ventisettesimo numero della prima serie di Detective Comics, uscito nel 1939, era l’albo che ospitò l’esordio del Cavaliere Oscuro, e per questa ragione la DC ha ben pensato di commissionare ad alcuni autori delle storie speciali che celebrassero l’evento, anche sull’onda dei 75 anni del personaggio che LSB festeggia con il ricco speciale che potete trovare qui.
La prima di queste non poteva che essere Il caso del sindacato chimico, la prima storia di Batman, rivisitata con i testi del romanziere Brad Meltzer e con i disegni di Bryan Hitch: l’esperimento è un po’ fine a sé stesso, gode di un buon apparato grafico ma comunica poco, se non il classico gusto amarcord che un esperimento del genere si porta dietro.
Segue la metanarrativa Vecchia scuola, firmata da Gregg Hurwitz per i testi e da un Neal Adams in ottima forma per i disegni: la storia ricalca lo stile delle storie anni ’60-’70 di Batman, con tutte le ingenuità e la leggerezza del periodo, coniugate con uno stile grafico tipico dell’epoca, che Neal Adams riesce a riportare in modo credibile sulla carta. La storia si presenta quindi simpatica e divertente, per poi sfociare in un finale a sorpresa.
Molto interessante è poi Il sacrificio, dove Mike W. Barr e Guillem March ripropongono il tema alla base del film di Frank Capra La vita è meravigliosa: cosa sarebbe successo se i genitori di Bruce Wayne non fossero morti e Batman non fosse mai nato? Il dolore di un singolo può essere propedeutico a un bene a lungo termine per gli altri? E tale consapevolezza può essere di qualche consolazione per chi deve portare un simile fardello? Queste sono le domande che questa breve storia pone al lettore, ma anche al protagonista, dando più inquietudine che conforto, ottenendo un risultato più che soddisfacente.
Infine è di scena Francesco Francavilla con Pioggia, così breve ed ermetica che si fa apprezzare più per i disegni, come sempre ricercati e suggestivi, che per la sceneggiatura.
Detective Comics #27 non ospita solo queste avventure celebrative, ma prosegue anche nella proposta del lavoro che John Layman e Jason Fabok stanno conducendo sulla testata. Il crimine perfetto è la prima parte di Gothopia, nuovo evento-crossover che interesserà varie testata batmaniane ma che si svilupperà prevalentemente su DetCom.
Questo primo tassello è molto interessante, presentando di fatto quella che sembra essere una situazione di una dimensione parallela: Batman ha un costume leggermente diverso dal solito, il suo compagno è Selina Kyle con il nome di Catbird, che è anche la sua fidanzata ufficiale; il sindaco è Oswald Cobblepot e Gotham City sembra non avere quasi nessun problema di criminalità, debellata dalle azioni del Cavaliere Oscuro.
Insomma, qualcosa non torna, ma non solo al lettore, visto che ad un certo punto anche a Batman iniziano a venire dei dubbi sulla realtà che sta vivendo, che non corrisponde con alcuni ricordi che iniziano ad affacciarsi nella sua mente. Con un’atmosfera a metà tra Matrix e la sesta stagione di Lost, Batman si trova evidentemente in una qualche trappola elaborata, e le ultime tavole suggeriscono chiaramente il villain che ha intessuto l’intricata tela.
Le premesse sono molto valide: una realtà distopica rispetto a quella solita è senz’altro un espediente narrativo abusato, ma sempre d’effetto e ricco di potenzialità, e Layman sembra aver trovato il modo di svilupparlo in maniera avvincente. Certo, alla luce di questa prima parte che già inizia a svelare la soluzione dell’intrigo, probabilmente tutto l’evento si risolverà piuttosto velocemente e trattando questa avventura come una delle tante di Batman, giusto un po’ più complessa del solito, ma per ora ci si può sentire soddisfatti dal lavoro dello sceneggiatore, così come da quello di Fabok che qui continua a non deludere nel realizzare tavole elaborate e dotate di uno stile muscolare e moderno che avvince il lettore.Cattura grande attenzione anche la quarta parte di Città Oscura, secondo ciclo di Anno Zero, in cui Scott Snyder e Greg Capullo continuano a raccontarci i primi passi di Batman a Gotham. La sua indagine sul Dottor Morte prosegue non senza qualche intoppo, e sono proprio questi imprevisti a rendere godibile l’episodio in questione. L’eroe ha modo di confrontarsi con Jim Gordon, che gli dà una mano e coglie l’occasione per raccontare il seguito dell’aneddoto che Bruce aveva ricordato nello scorso numero, nel quale Gordon appariva come un altro poliziotto corrotto della città. Ora possiamo vedere che la realtà era ben diversa e questo spinge il protagonista a rivedere in parte i suoi giudizi.
Un successivo dialogo con Alfred serve proprio ad approfondire questa incrinatura, e si ha modo così di arricchire il livello psicologico del Batman alle prime armi: il maggiordomo cerca infatti di far guardare Bruce dentro se stesso per capire il motivo per cui lui “fa il Batman”, e la risposta che suggerisce è che oltre alla voglia di giustizia ci sia la volontà di punire Gotham City, mostrandole che lui è in grado di fare quello che la città non vuole e non può mettere in pratica.
Riflessioni particolarmente ricche di fascino, che conquistano il lettore amante del personaggio, e che lasciano ancora meditabondi quando Batman chiude la sua indagine scoprendo la mente dietro le azioni del Dottor Morte.
Greg Capullo mantiene il suo stile gotico e affilato, caratterizzando adeguatamente le tavole di flashback come quelle sotto la pioggia, curando particolarmente il momento della rivelazione finale con una efficace composizione delle vignette nella pagina e offrendo anche una citazione grafica con la silhoutte di Batman appollaiato su un cavo, chiaro riferimento al Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller.
A completare lo spillato italiano abbiamo Nightwing, che in Sempre più curioso conclude la storia di Marionetta in maniera poco entusiasmante, risolvendo anche in quattro e quattr’otto la presenza del Cappellaio Matto introdotta nello scorso numero e ora già accantonata.
I “siparietti” tra Dick Grayson e i suoi coinquilini risultano sempre meno interessanti, non tanto per l’idea in sé quanto per il modo che ha Kyle Higgins di metterli in scena. Will Conrad e Cliff Richards fanno invece un buon lavoro, con dei disegni puliti e cinetici, che solo in alcune occasioni appaiono meno curati.
Abbiamo parlato di:
Batman #30
Scott Snyder, Greg Capullo, John Layman, Jason Fabok, Brad Meltzer, Bryan Hitch, Gregg Hurwitz, Neal Adams, Mike W. Barr, Guillem March, Francesco Francavilla, Kyle Higgins, Will Conrad, Cliff Richards
Traduzione di Stefano Visinoni
Rw Lion, ottobre 2014
108 pagine, spillato, colore – € 5,00
ISBN: 9 771887 472334 40087