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Batman (di Tim Burton, 1989)

Creato il 04 marzo 2012 da Iltondi @iltondi

A Gotham City è vita dura per i criminali, ora che c’è Batman, supereroe che sotto il costume nasconde il miliardario Bruce Wayne (Michael Keaton). L’affascinante fotoreporter Vicki Vale (Kim Basinger) arriva in città con il proposito di accaparrarsi uno scatto dell’uomo-pipistrello, mentre Jack Napier (Jack Nicholson), dopo un incidente in una fabbrica di prodotti chimici, diventa il Joker e avvia il suo impero del male. Batman (di Tim Burton, 1989)

Forse entra in gioco una personale e non trascurabile componente affettiva (dodicenne, lo vidi al cinema in un indimenticabile pomeriggio d’inverno insieme a due compagni di classe delle scuole medie), ma a mio giudizio si tratta del miglior film mai realizzato su Batman. Tim Burton mescola sapientemente i generi, offrendo ambientazioni noir (una Gotham City cupa, fumosa, fatta di nebbia ed esalazioni, una città dove reporter e poliziotti indossano cappelli e impermeabili), architetture gotiche (cattedrale in primis), indimenticabili momenti di commedia (con protagonista la ghignante maschera del Joker). Non mancano poi azione e avventura, situazioni romantiche e altre grottesche. Decine le battute di Jack Nicholson da ricordare: «Danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio?» su tutte, ma anche «Sono già morto una volta: è molto liberatorio», «Questa città ha bisogno di un clistere!», «Ho l’aria di uno che scherza?», «Io ho dato un nome al mio dolore; e il suo nome è Batman», «Cara? Condurti io devo per tempo al tempio», «Mai rubare rabarbaro in barba a un barbaro.» Quello di Jack Nicholson è un Joker memorabile (infatti gli fruttò un Golden Globe), che invidia a Batman costumi e gadget («Che bel completo!» gli dice, e poi ancora «Ma dove li pesca quei magnifici giocattoli?»), ama la pittura di Francis Bacon (è suo l’unico dipinto che non imbratta quando irrompe nel museo), balletta sulle musiche di Prince (meravigliose le canzoni della colonna sonora). Il suo dialogo migliore rimane comuque quello con Vicki Vale: «Lei è un folle» gli dice lei; «E io che credevo di essere un ariete!» risponde il Joker. Tra le scene migliori anche quella della parata per il duecentenario di Gotham City, il flashback al ralenti che riporta all’assassinio dei genitori di Wayne (con un impressionante sosia di Nicholson da giovane) e quella in cui il Batwing (il mezzo aereo di Batman) si staglia contro la luna. Per Michael Keaton, già con Burton in Beetlejuice, è il ruolo della vita (anche se i fan del fumetto non accolsero bene la notizia del suo ingaggio). Musica di Danny Elfman rimasta negli annali del cinema, numerosi premi (tra cui un Oscar per la migliore scenografia) e successo strepitoso al botteghino (Jack Nicholson, grazie a speciali accordi che gli consentivano di ricevere una cospicua percentuale sugli incassi, guadagnò una cifra record che in totale si aggirava sui 60 milioni di dollari).



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