PRIMO CASO NEGLI STATI UNITI - Il batterio killer E.coli “arriva” anche negli Stati Uniti, anche se il contagio riguarda dei cittadini statunitensi che da poco sono stati in Germania. Il batterio, che ha provocato 19 morti tedeschi, sarebbe stato inoltre rilevato su due militari americani di stanza in Germania. Le autorità sanitarie statunitensi hanno precisato che oltre ai due soldati, si contano altri quattro casi sospetti di contagio, legati a quattro cittadini americani rientrati da un viaggio nel nord della Germania.
VENTI MORTI - Il bilancio delle vittime provocate dall’epidemia di E. Coli in Germania è salito a quota 19, contro le 17 segnalate fino a ieri. Lo scrive oggi il tabloid tedesco Bild, sottolineando che l’ultimo decesso è stato registrato ieri nel Brandeburgo - il primo in questa regione - alle porte di Berlino. Il totale delle vittime in Europa aumenta così a 20.
I NUMERI - Sono in tutto 13 i Paesi dove sono stati accertati casi di di sindrome emolitico-uremica (Seu) e di Escherichia Coli Enteroemorragico (Ehec), secondo l’ultimo aggiornamento dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), per un totale di 1.836, 103 dei quali al di fuori della Germania.
Alla Germania, epicentro dell’epidemia, vanno infatti aggiunti altri 11 Paesi europei e gli Usa, dove la CDC di Atlanta ha accertato due casi di Seu collegati all’epidemia tedesca. Per la Germania i dati al momento sono fermi alle 15 del 2 giugno e risultano ufficialmente notificati 520 casi di Seu (11 morti) e 1.213 di Ehec (6 morti), per un totale di 1.733 (17 morti).
Negli 11 Paesi europei sono stati accertati in tutto 101 casi - 31 di Seu, 1 fatale e 70 Ehec, così suddivisi: Austria 2 (Ehec), Repubblica Ceca 1 (Ehec), Danimarca 17 (7 Seu, 10 Ehec), Francia 10 (Ehec), Olanda 8 (4 Seu, 4 Ehec), Norvegia 1 (Ehec), Polonia 1 (Seu), Spagna 1 (Seu), Svezia 46 (15 Seu, 31 Ehec), Svizzera 3 (Seu), Regno Unito 11 (3 Seu, 8 Ehec). Tutti i casi accertati di Seu e Ehec tranne 1, rileva l’Oms, sono di pazienti che vivono in Germania o vi si sono recati di recente.
IL GIALLO DEL RISTORANTE - La pista di un ristornate di Lubecca (Schleswig-Holstein, nella Germania del Nord) come possibile fonte dell’epidemia di E. Coli non è dimostrata: lo ha detto Christian Seyfert, il portavoce del ministero dello Schleswig-Holstein per la Protezione dei consumatori. Le informazioni di stampa non sono "avvalorate dai fatti", ha commentato Seyfert riferendosi a un articolo pubblicato dal quotidiano Luebecker Nachrichten. Secondo il giornale, 17 clienti del ristorante hanno contratto il virus e uno di loro è morto. "Ci sono diversi elementi nei diversi Stati regionali", ha aggiunto il portavoce.
IL MINISTRO FAZIO - Qual è il cibo che fa da veicolo al cosiddetto ‘batterio killer’ "è ancora sotto studio.......
Continua a leggere l'articolo su: http://qn.quotidiano.netFonte Quotidiano.net
PRIMO CASO NEGLI STATI UNITI - Il batterio killer E.coli “arriva” anche negli Stati Uniti, anche se il contagio riguarda dei cittadini statunitensi che da poco sono stati in Germania. Il batterio, che ha provocato 19 morti tedeschi, sarebbe stato inoltre rilevato su due militari americani di stanza in Germania. Le autorità sanitarie statunitensi hanno precisato che oltre ai due soldati, si contano altri quattro casi sospetti di contagio, legati a quattro cittadini americani rientrati da un viaggio nel nord della Germania.
VENTI MORTI - Il bilancio delle vittime provocate dall’epidemia di E. Coli in Germania è salito a quota 19, contro le 17 segnalate fino a ieri. Lo scrive oggi il tabloid tedesco Bild, sottolineando che l’ultimo decesso è stato registrato ieri nel Brandeburgo - il primo in questa regione - alle porte di Berlino. Il totale delle vittime in Europa aumenta così a 20.
I NUMERI - Sono in tutto 13 i Paesi dove sono stati accertati casi di di sindrome emolitico-uremica (Seu) e di Escherichia Coli Enteroemorragico (Ehec), secondo l’ultimo aggiornamento dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), per un totale di 1.836, 103 dei quali al di fuori della Germania.
Alla Germania, epicentro dell’epidemia, vanno infatti aggiunti altri 11 Paesi europei e gli Usa, dove la CDC di Atlanta ha accertato due casi di Seu collegati all’epidemia tedesca. Per la Germania i dati al momento sono fermi alle 15 del 2 giugno e risultano ufficialmente notificati 520 casi di Seu (11 morti) e 1.213 di Ehec (6 morti), per un totale di 1.733 (17 morti).
Negli 11 Paesi europei sono stati accertati in tutto 101 casi - 31 di Seu, 1 fatale e 70 Ehec, così suddivisi: Austria 2 (Ehec), Repubblica Ceca 1 (Ehec), Danimarca 17 (7 Seu, 10 Ehec), Francia 10 (Ehec), Olanda 8 (4 Seu, 4 Ehec), Norvegia 1 (Ehec), Polonia 1 (Seu), Spagna 1 (Seu), Svezia 46 (15 Seu, 31 Ehec), Svizzera 3 (Seu), Regno Unito 11 (3 Seu, 8 Ehec). Tutti i casi accertati di Seu e Ehec tranne 1, rileva l’Oms, sono di pazienti che vivono in Germania o vi si sono recati di recente.
IL GIALLO DEL RISTORANTE - La pista di un ristornate di Lubecca (Schleswig-Holstein, nella Germania del Nord) come possibile fonte dell’epidemia di E. Coli non è dimostrata: lo ha detto Christian Seyfert, il portavoce del ministero dello Schleswig-Holstein per la Protezione dei consumatori. Le informazioni di stampa non sono "avvalorate dai fatti", ha commentato Seyfert riferendosi a un articolo pubblicato dal quotidiano Luebecker Nachrichten. Secondo il giornale, 17 clienti del ristorante hanno contratto il virus e uno di loro è morto. "Ci sono diversi elementi nei diversi Stati regionali", ha aggiunto il portavoce.
IL MINISTRO FAZIO - Qual è il cibo che fa da veicolo al cosiddetto ‘batterio killer’ "è ancora sotto studio.......
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