La politica della Provincia di Reggio Calabria guarda con attenzione le tradizioni calabresi. E lo fa in un’ottica moderna, non solo a parole, ma con una partecipazione attiva, che contempla persino una co – produzione musicale. “Battente italiana” è l’ultima avventura. Da una parte la professionalità e il talento del musicista originario di Gioiosa Jonica Francesco Loccisano, dall’altra l’impegno dell’assessore provinciale alle Politiche Giovanili Attilio Tucci, che affida un ruolo chiave alla Regione, nella promozione del territorio e nella possibilità di crescita turistica.
Intanto la Provincia mette mano al primo lavoro da solista di Francesco Loccisano. Giovanissimo, Loccisano ha alimentato la sua passione per la chitarra battente, grazie al fervore culturale e al rinnovamento della musica popolare nell’area della Locride. Molto più di Reggio Calabria, questa parte della costa jonica reggina, sembra recepire il bisogno di dibattito culturale. Loccisano, che vanta collaborazioni col cantastorie Nino Racco, i Quartaumentata, e i più recenti Scialaruga, fa un’operazione interessante. Non solo riporta in auge la chitarra battente, italiana per eccellenza, ma le affida un ruolo solistico, scollegandola dalla sua secolare subalternità al canto. «Il mio sforzo – spiega – è stato quello di comporre musica e pezzi unicamente per la chitarra battente». Dal 1500 lo strumento era diffuso sul territorio nazionale, ma è solo grazie ai popoli del Sud se le sue tracce non si sono perse. Oggi, gli unici maestri liutai sono i calabresi De Bonis, di Bisignano in provincia di Cosenza; primato che dividono con i liutai tedeschi. Alcuni pezzi sono stati adattati alle esigenze di Loccisano, che nelle 12 tracce di “Battente italiana” si fa accompagnare da Eugenio Bennato, Mimmo Cavallaro, Mico Corapi, Mohammed Ezzaine El Aloui, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e l’etichetta Rara, nota per le riproduzioni dell’opera di Giovanni Battista Draghi, compositore settecentesco detto il Pergolesi. Nel disco troviamo due canzoni dedicate al figlio, anzi “Il bruco” è cantata proprio dal figlio dell’artista; appena 39 secondi bastano per capire che “buon sangue non mente”.
La promozione del disco è affidata ai prossimi concerti visibili su www.francescoloccisano.it
Subito dopo capodanno lo troviamo a Roma al “Crossover” e al “Rising Love”, dove il cantautore popolare si è trasferito per esigenze di ricerca artistica e dove pare, come lui stesso ha spiegato in conferenza stampa, ci sia una certa curiosità verso le musicalità calabresi. A maggio invece, sarà ospite del Guitar Meeting Festival di Sarzana, La Spezia, dove la chitarra battente non era conosciuta. Un festival dedicato alla chitarra, per dieci anni è rimasto privo di una delle sue figlie più belle: la chitarra battente, appunto, che sembra condividere con la chitarra barocca molte cose, e nonostante la sua anima nobile e italiana, subisce la concorrenza spietata delle chitarre di importazione. Il Guitar Meeting Festival è un’occasione di scambi internazionali, ci saranno dei seminari, delle master class e ovviamente le esibizioni con chitarristi proveniente da tutto il mondo. Un’altra opportunità per esportare il volto migliore della Calabria.