Magazine Cinema
Durata: 110'
La trama (con parole mie): Dante Graham, produttore hip hop tra i più grandi degli USA, è deciso a finanziare una crew che possa avere qualche possibilità di vincere la Battle of the year, manifestazione dedicata ai b-boys che equivale al campionato mondiale del ballo di genere.
Per portare a termine l'impresa si affida al vecchio amico Blake, caduto in disgrazia dopo la morte della moglie e del figlio due anni prima, ex allenatore di basket, convincendolo a riprendere il fischietto. Il compito dell'uomo sarà di formare una squadra di singoli e trasformarli in fratelli da palcoscenico in tempo per la grande sfida.
Quando, di comune accordo con Julez, si è deciso di recuperare Battle of the year in memoria degli anni da lostiano di Josh Holloway - al quale devo, in qualche modo, anche il mio nome da blogger -, mi aspettavo di trovare un ottimo candidato per la decina del peggio del duemilaquattordici appena iniziato - nonostante, di fatto, si tratti ancora di una pellicola targata duemilatredici -, una sorta di puntata fin troppo lunga di America's Best Dance Crew senza neanche un Mario Lopez pronto a presentare le evoluzioni dei suoi protagonisti.
E invece, almeno in parte, devo ammettermi di essere stato più che smentito.
Perchè seppur si tratti di un film di qualità infima, uno zero da grafico Pritchard della settima arte, Battle of the year si rivela un - quasi involontariamente - divertente intrattenimento simile ai film di arti marziali che negli anni ottanta mi divoravo uno dopo l'altro con la breakdance in sostituzione dei calci rotanti: certo, questi ultimi finiscono per avere sempre l'ultima parola, in casa Ford, eppure Battle of the year è riuscito non solo a strapparmi due risate, ma anche a non suscitare incazzature da bottigliate incontrollate ed incontrollabili.
Josh Holloway, da par suo, continua nel percorso delle tre espressioni già iniziato sull'isola più famosa del piccolo schermo - arrabbiato, sorridente, triste -, sfoggiando una panoramica perfetta delle sue doti attoriali, finendo per farsi voler bene anche nel ruolo di allenatore di un gruppo di b-boys da livello di tamarraggine decisamente spiccato - non per nulla uno dei protagonisti è Chris Brown, tristemente noto per le percosse a Rihanna, che ho riscoperto in grado di evoluzioni sul palco decisamente notevoli atleticamente parlando - pronto a farsi ripulire grazie alla voglia di riscatto dopo la morte drammatica di moglie e figlio che l'ha indotto ad una dieta ferrea a base di fiaschetta di whisky fin dal mattino.
Dunque, nonostante le premesse che paiono preannunciare una sequela di retoriche evoluzioni della trama tutte chiaramente anticipabili, lo scarsissimo Benson Lee riesce perfino a confezionare un paio di passaggi quasi a sorpresa, tenendosi aperte le porte per un eventuale sequel - che, a questo punto, non so se sperare sia realizzato oppure no - e ritagliando al presunto protagonista un ruolo soltanto marginale proprio nella parte conclusiva - e più importante - della pellicola, che verrà ricordata anche per un paio di pistolotti di incoraggiamento alla squadra di Josh Holloway capaci di far impallidire il famoso speech dei centimetri di Al Pacino in Ogni maledetta domenica - ed ovviamente non parlo sul serio -.
Per il resto il risultato è quello di un videoclip un pò troppo lungo in grado di catturare l'attenzione principalmente per l'abilità di questi ragazzi, effettivamente straordinari nel giocare - o quasi - con la gravità spingendo perfino i più atletici degli spettatori a chiedersi come certe evoluzioni possano essere umanamente possibili - e a non provocare tendiniti ben più che croniche -: siamo davvero dalle parti del Cinema molto di serie b, eppure, rimembranze di Lost o una tamarraggine di fondo che ben mi si addice, ho trovato Battle of the year perfino non abbastanza brutto per un'eventuale worst ten.
Forse è davvero giunta la fine del mondo - con un paio d'anni di ritardo -, se perfino un vecchio cowboy riesce a cavare fuori qualcosa da un film basato sul ballo.
MrFord
"Sun is shinin' in the sky
there ain't a cloud in sight, it's stopped rainin'
everybody's in their play and don't you know
it's a beautiful new day, hey hey hey."
Electric Light Orchestra - "Mr. Blue Sky" -
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