“La gioventù ha bisogno di essere sorvegliata per evitare che sia corrotta da idee ‘strane’, specialmente nella musica, che minano i valori tradizionali. Mi sembra che siano maturi i tempi per un monitoraggio nel Paese per scoprire cosa stanno ascoltando, cosa stanno leggendo, cosa stanno guardando”. Chi lo ha detto? Dove accade? Non nell’Oceania di George Orwell ma a Mosca, dove il ministro dell’interno russo, Rashid Nurgaliyev, non dimentica le sue origini di dirigente del servizio segreto e parla come un esponente della psicopolizia di “1984”.
Le agenzie di stampa citano Nurgaliyev in un discorso a Novosibirsk. I giovani ”hanno dimenticato le vecchie canzoni d’amore, i valzer, tutto quello che ci ha unito, il nostro passato e le nostre radici. E’ necessario preparare una serie di misure per limitare l’attività di certe risorse di internet senza violare la libertà di scambio di informazione”.
Giornalisti e analisti del coraggioso sito russo di controinformazione Agentura dicono che il ministro dell’interno vuole usare fondi statali per creare un sistema di monitoraggio di internet e di tutta la rete di telecomunicazioni del paese.
Un mese fa il capo dell’FSB, Aleksandr Bortnikov aveva chiesto a tutti gli operatori di telefonia mobile in di fornire i loro codici cifrati per poter sorvegliare le conversazioni sulle reti. ”Tutti i servizi di sicurezza devono avere accesso ai codici degli operatori della rete di telefonia mobile per poter sorvegliare eventuali azioni illegali”, aveva spiegato. Bortnikov aveva fatto sapere che i servizi già ”collaborano” con Google e Skype per ”regolare i problemi specifici” riguardanti le comunicazioni su internet, senza fornire dettagli.