PASQUA BIBBONESE Con Pasqua e Pasquetta alle porte, il 7° capitolo di Botte di corsa
arriva nel momento giusto, pronto a spiegarti quanto avverrà tra poco a Bibbona (LI) con la Festa del Cedro e il Palio delle Botti.Lunedì 6 aprile, infatti, la Pasqua Bibbonese si chiuderà in grande stile con un'antica tradizione dal gusto romantico e una corsa con le botti tra i 5 rioni. Un modo per aprire la stagione turistica di una località che, grazie alla propria Storia, non va mai in vacanza.QUANDO E DOVE Festa e Palio, quindi, andranno in scena il Lunedì dell'Angelo, per gli amici Pasquetta. E c'è subito un problema che mi trascino dietro da Carnevale.Come faccio ad inserire post legati ad una festa mobile (Pasqua, Pasquetta o Carnevale) nella sezione Quando e dove che vorrebbe essere un vademecum ideale per tutti gli anni? Ma la Pasqua Bibbonese dovrebbe andare sotto Marzo o Aprile?Questo perché dal Concilio di Nicea del 325 d.C. il calcolo della Pasqua nella Chiesa cattolica è uno scioglilingua:
la prima domenica dopo la prima luna piena di primavera
Mano al calendario, ciò significa che la festività cade tra il 22 marzo e il 25 aprile, cioè in un range dato da un ciclo lunare completo (28 giorni) più una settimana.Così, ritornando alla domanda principale, il giusto Quando dove inserire la Pasqua Bibbonese sembrerebbe essere aprile, statisticamente il mese con più "Resurrezioni" della storia.
Ora posso occuparmi del Dove. Bibbona non è solo un luogo di mare (Bandiera Blu 2014), di escursioni o per assaporare i gusti del territorio, ma è anche un'interessante meta per un turismo storico fatto di edifici e protagonisti che da sempre stimolano l'interesse, come i Cavalieri Templari o Leonardo da Vinci.Per approfondire, ti rinvio all'accurata analisi di Bibbona presente in I viaggi di Raffaella che, senza lasciarsi invischiare in moderne teorie troppo fantasiose, riesce a conquistare un pignolo come il sottoscritto.
LA FESTA DEL CEDRO Eppure per innamorarsi ci vuole poco, solo un cedro donato a Pasquetta da almeno 500 anni.Il lunedì dopo Pasqua, infatti, su disposizione del Quattrocentesco papa Callisto III, i bibbonesi pagavano il tributo al vescovo di Volterra con i cedri coltivati a Cedrino (ora frazione del comune di Cecina). Era la cosiddetta cerimonia di Mezzandì (mezzodì) e che lasciava il resto della giornata libero, per potersi dedicare a tranquille passeggiate che, con il passare degli anni, divennero il momento ideale per tutte le giovani coppie di fidanzati per farsi vedere insieme dai rispettivi genitori, forse talmente increduli da aver bisogno di un qualche gesto simbolico per aiutarli a comprendere il lieto annuncio.Un cedro ancora oggi donato pubblicamente alla propria innamorata.
IL PALIO DELLE BOTTI Forse, da circa 40 anni, i futuri sposini bibbonesi appena dichiaratisi devono subito superare una prima prova.Questo perchè sul far della sera di Pasquetta i 5 rioni in cui è diviso il comune toscano si misurano nel Palio delle botti e, ovviamente, i due novelli fidanzati saranno lì in mezzo alla folla a seguire i propri beniamini in corsa.In una difficile arrampicata di circa 300 metri per le strette vie del borgo, i 3 atleti (più una riserva) di ogni rione dovranno trovare la giusta alchimia e una partenza perfetta per spingere meglio degli altri la propria botte, andare in testa alla corsa prima del restringersi della strada e vincere il Palio delle botti di Bibbona.