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Beautiful

Da Miwako
Sono le 2.30, quando decido di fare una doccia. Tutti dormono, nella casa di Via G. Siamo solo io e i miei pensieri. inspiegabilmente leggeri. Raccolgo i capelli attorno ad una bacchetta del cinese, sopra la nuca, lascio cadere i vestiti ed entro in vasca, sotto un getto bollente, nascosta dal vapore. Sento le cose brutte scivolare via, le guardo volteggiare intorno al foro di scarico per poi scomparire dentro al nero più nero delle tubature. Rimango sotto l'acqua per venti minuti buoni, con gli occhi chiusi e le dita ormai palmate. A prestare attenzione, lo si sente immediatamente che l'acqua è ciò di cui siamo fatti, ciò da cui veniamo. C'è quella sensazione viscerale a ricordarmelo, ogni volta.Chiudo l'acqua, arrotolo l'asciugamano a crisalide, lasciando fuori le braccia, ed esco dalla vasca. A piedi nudi, socchiudo la finestra per lasciar uscire il vapore, giro una sigaretta con le dita ancora umide, e me la fumo così, in piedi, mentre mi guardo allo specchio. Struccata, con i capelli  un po'in disordine e le guance leggermente arrossate. Mi levo di dosso l'asciugamano, improvvisamente divenuto superfluo, quasi d'impiccio, e mi guardo, nuda, senza maschere, senza orpelli, artifici, fatta eccezione per una collana, un anello e un filo di smalto rosso. Osservo il mio naso poco piacevole, gli occhi come due manciate di castagne, gli zigomi alti, la bocca carnosa, gli stessi di mia madre; appoggio gli occhi su quel filo di grasso che sta dove non dovrebbe, sulla schiena curva,  sulle gambe lunghe, le spalle ossute, le clavicole appoggiate attorno al collo, alle dieci e dieci di un orologio immaginario. E penso che sono bella. Bella. Si. Lo scrivo qui, per ricordarmi come ci si sente. Non mi capita spesso. Non che mi senta brutta solitamente, ma nemmeno bella. Al massimo mi sento "io", possibilmente piacevole ma anche no, ecco. Così, mentre mi guardavo, in un momento di narcisismo comsico, mi sono promessa che lo avrei scritto qui, che il 13 ottobre 2011, alle 3 a.m. di un mercoledì qualunque, io mi sono sentita bella, bella senza se e senza ma; senza trucco, senza vestiti, con tutte le imperfezioni, le cose spiacevoli alla vista, bella perchè sono io, e per nessun'altra ragione.Bella e basta.E' così impalpabile e volatile questa sensazione che, da qualche parte, sentivo il bisogno di scriverla.


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