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Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, è stato intervistato da Radio 24 e ha detto la sua sul delicato tema dell’evazione fiscale. Alla domanda di Giovanni Minoli che gli chiedeva se esistesse un’evasione di sopravvivenza, Befera ha risposto: “penso di si, ci sono vari tipi di evasione. Noi cerchiamo di combatterli tutti con la massima intensità. In Italia bisogna pagare le imposte e se non ci fosse Equitalia non le pagherebbe nessuno. Che l’evasore sia un parassita della società è un dato di fatto”. Befera si dice poi sicuro di aver compiuto dei passi in avanti sul fronte della lotta all’evasione: “mi pare che qualcosa l’abbiamo recuperato, è stata abbattuta la forbice tra il reddito percepito e quello dichiarato. Ma l’evasione fa ancora parte della cultura italiana, bisogna cambiarla. Evadere non è furbizia, bisogna insegnarlo alle nuove generazioni. Siamo un Belpaese di evasori, speriamo di cambiare”.Befera ha anche detto di essersi sentito spesso poco sostenuto sul fronte della lotta all’evasione, ma “in questo momento va un po’ meglio”. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate e anche di Equitalia ha parlato poi anche della sua situazione personale. Ha dichiarato di guadagnare quanto il primo presidente della Corte di Cassazione, 304mila euro l’anno e di camminare con la scorta. Il suo sogno poi sarebbe, in vista della scandenza del mandato a giugno 2014, riuscire a raggiungere “un obiettivo, non tanto di gettito, ma avere inserito nella mente degli italiani che le imposte vanno pagate, per due ragioni, per pagare beni e servizi e soprattutto per ridistribuire il reddito”. Befera ha inoltre sostenuto che una minore presisone fiscale aiuterebbe indubbiamente sul fronte dell’evasione, diminuendola. Anche sull’evasione fiscale si stanno facendo dei passi in avanti: “ci sono fatti concreti, c’è un movimento internazionale, stiamo cercando di portare a casa i quattrini che sono all’estero, e i segnali ci arrivano da coloro che vogliono rimpatriare i capitali detenuti illegalmente all’estero. Bisogna trattare, senza sconti particolari, bisogna smussare qualche angolo”. Sul fronte del redditometro, infine. Befera ha detto che non ci sarà una marcia indietro: “abbiamo superato tutti i controlli con il Garante della Privacy, ora stiamo mettendo a punto le ultimissime particolarità”, ha detto il direttore di Equitalia.